Omicidio Mameli, la procuratrice di Lanusei: «Nessuna omertà». A inchiodare l’arrestato Paolo Migali testimoni e i Dna – VIDEO
Durante le indagini sono state sentite diverse persone presenti. Decisive le tracce di sangue trovate sul coltello
Lanusei Le testimonianze sono state incrociate con i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Poi sul tavolo della Procura sono stati determinanti i risultati della Scientifica che dicevano una cosa molto chiara: «Sul coltello che ha ucciso Marco Mameli c’era anche il Dna di Andrea Contu». Ossia il ragazzo ferito quella sera e che proprio l’amico Marco Mameli aveva cercato di difendere, rimanendo ucciso dai fendenti. A colpire a morte il giovane ragazzo di Ilbono sarebbe stato Paolo Migali originario di Girasole.
A ripercorrere questi giorni di indagini, durante una conferenza stampa, è stata la procuratrice di Lanusei Paola Dal Monte che ha precisato: «Non c’è stata alcuna omertà, tutti hanno collaborato alle indagini». Lei ha ripercorso l’attività di indagine che ha portato all’arresto di Paolo Migali, il 27 enne arrestato con l’accusa di omicidio di Marco Mameli, il giovane di Ilbono assassinato la notte di carnevale a Bari Sardo, parlando di un’attività d’indagine che ha avuto bisogno dei suoi tempi dettati dai meticolosi riscontri che sono stati incrociati e che hanno portato alla misura cautelare nei confronti del 27enne che si era autoaccusato del ferimento di Contu quella sera del primo marzo durante la festa di Carnevale.
Immagini, testimoni e Dna hanno fatto chiudere il cerchio intorno al sospettato numero uno.