La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro

Il furto al deposito dei Monopoli a Prato Sardo, bottino tra i 30 e i 40mila euro

di Simonetta Selloni

	Una pattuglia della Poilzia allo svincolo di Prato Sardo
Una pattuglia della Poilzia allo svincolo di Prato Sardo

Rubati 50 scatoloni di tabacchi. Il presidente degli operatori di Prato Sardo scrive alla prefetta e chiede un presidio maggiore delle forze dell’ordine

2 MINUTI DI LETTURA





Nuoro. Tra i 30 e i 40mila euro, è la stima del valore dei tabacchi e del materiale (accendini, cartini, trinciati) contenuti nelle 50 scatole rubate da un commando di malviventi dal deposito dei Monopoli di Stato, nella zona industriale di Prato Sardo a Nuoro. I banditi, almeno 4, sono entrati in azione alle due di oggi, 11 ottobre, approfittando del fatto che il deposito non ha un servizio di guardiania. Prima di sfondare la porta di accesso al deposito con uno dei due furgoni con i quali sono arrivati, hanno cosparso le strade di accesso con chiodi, mentre nel rettilineo della strada principale di Prato Sardo hanno sistemato due catene, collegate ad altrettante bombole a gas risultate però vuote. A coprire le catene, due striscioni con la scritta: “Bloccate gli impianti o blocchiamo le industrie”. Quindi hanno lavorato per una decina di minuti, prima che l’allarme, scattato nel deposito e rimbalzato a Roma, facesse arrivare gli agenti delle Volanti e della Squadra mobile della questura di Nuoro. I chiodi ne hanno però rallentato l’azione: anche gli pneumatici delle auto di servizio sono stati bucati.

I banditi sono scappati verso la 131, dalla direzione opposta rispetto all’ingresso nella zona industriale dal capoluogo, attraverso strade rurali. Ancora non sono stati trovati i furgoni, sicuramente rubati. Intanto Giampiero Pittorra, presidente del Consorzio degli operatori di Prato Sardo, questa mattina ha mandato una pec alla prefetta Alessandra Nigro: “Noi chiediamo un intervento deciso e un aumento della presenza delle forze dell’ordine. Chiediamo che Prato Sardo smetta di essere abbandonata. Non ci sono telecamere della videosorveglianza se non quelle delle aziende private. Una sola via d’accesso e d’uscita, e infatti anche oggi tutta la zona industriale è rimasta ostaggio per ore, sicuramente funzionale ai banditi più che ai lavoratori, e agli utenti di Prato Sardo. Da vent’anni non si è investito nelle infrastrutture, nell’illuminazione,nello sbocco sulla 131. Bisogna che si velocizzi il passaggio della Zir dalla Regione, e per questo chiediamo tempi certi e celeri”.  

Primo piano
Le indagini

Sassari, rissa tra bande: due fratelli al pronto soccorso, altri due in fuga

Le nostre iniziative