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Addio a Franca Satta Marchi, una vita tra l’Azione Cattolica e l’insegnamento


	Franca Satta Marchi
Franca Satta Marchi

Originaria di Gavoi, presidente diocesana, delegata regionale e consigliera nazionale dell’Ac. Ironica e schietta, interpretò una Chiesa vicina alla gente. Il ricordo degli alunni

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Nuoro I commenti sono centinaia, la partecipazione al dolore è diventata una testimonianza del privilegio dell’aver condiviso almeno un pezzo di strada con una figura certamente dotata di carisma. E così la scomparsa di Franca Satta Marchi –  come era conosciuta, con il cognome del marito (Satta) indissolubilmente legato al suo – ha mosso non solo Nuoro, dove viveva, e Gavoi, centro d’origine, ma anche la Sardegna. Franca Satta Marchi aveva 87 anni, è morta a Mantova, dove si era trasferita da qualche termpo, anche per stare vicina ai figli, e da quando la salute si era fatta più incerta. Una vita tra la scuola e l’impegno diocesano: dal 1986 al 1992 è stata presidente diocesana, delegata regionale e consigliera nazionale di Azione Cattolica. D’altronde il mondo dell’Azione cattolica era l’humus nel quale si era formata, sin da giovanissima, poi negli anni trascorsi a Milano all’Università Cattolica del Sacro Cuore, con la quale manterrà saldi rapporti. Un impegno ecclesiale e sociale, ma anche educativo, che aveva tra i suoi modelli Giuseppe Lazzati, a lungo rettore della Cattolica, ma anche La Pira, Dossetti, Moro, Bachelet, don Primo Mazzolari, del quale condivideva la visione di una Chiesa vicina alla gente, poi espressa dal Concilio Vaticano II.  Aveva contribuito alla fondazione di Radio Barbagia, l’emittente della Curia di Nuoro, con il canonico Rosario Menne; nella sua esperienza di insegnante di filosofia negli istituti superiori, emergeva una preparazione solidissima, curiosa, mai supina e anzi protesa verso il dialogo, il continuo stimolo verso i giovani e l’incoraggiamento a partecipare con atteggiamento di apertura critica alla vita sociale. Proprio tantissimi suoi ex alunni in queste ore scrivono sui social: colpisce che al di là del dispiacere per la morte, sia vivissimo il ricordo della professoressa Satta Marchi, del suo essere brillante, a volte irriverente, sempre coinvolgente negli insegnamenti. Certamente non aveva mezze misure, e non rinunciava a esprimere con estrema chiarezza il suo pensiero, anche negli ambienti ecclesiastici: lontana mille anni luce dall’essere bigotta, il suo impegno era a favore di una Chiesa dialogante. Fulminanti le sue battute, l’ironia, la schiettezza. Lunedì alle 16 a San Giuseppe l’ultimo saluto a Franca Satta Marchi. I figli Vincenzo, Salvatore e Nevina riceveranno le condoglianze in chiesa dalle 14.(simonetta selloni)

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