Dai fornelli ai premi da chef: «La mia vittoria più grande? Il filindeu»
Nuoro, domenica 23 a San Domenico savio il Comune premierà la chef Marina Ravarotto nel corso di un pranzo di beneficenza
Nuoro «Il filindeu? Imparare a farlo è stata una mia grandissima soddisfazione. Ho cominciato durante il periodo del Covid, quando eravamo tutti bloccati con il lavoro e quindi mi ci potevo dedicare per bene, perché prima non avevo molto tempo. Ma la cucina nuorese, insieme a Nuoro, è sempre nel mio cuore: l’ho respirata sin da piccola, grazie a mia madre Maria e a mio padre Piero, e la porto con me in tutti i luoghi nei quali cucino». Il primo piatto, con annessa dimostrazione in diretta, sarà un vero tributo alle sue origini nuoresi: la pasta più celebre del capoluogo barbaricino che la chef Marina Ravarotto ha imparato a preparare da autodidatta, qualche anno fa, ma sfruttando un bagaglio antico che conserva da ben prima di salutare la Barbagia. Per conquistare le cucine stellate, seguire i consigli di chef super titolati, e aprire poi un ristorante tutto suo a Cagliari. Fino all’ultimo, importante, riconoscimento: il “Coltello” al premio The best chef di Milano, edizione 2025.
Anche Nuoro, dove è nata 44 anni fa, domenica prossima, 23 novembre, assegnerà un premio speciale alla sua concittadina diventata una stella nella cucina italiana e non solo. Il Comune glielo consegnerà nel corso di un’iniziativa organizzata con tanto impegno dal comitato e priorato 2025-2026 di San Domenico Savio: un pranzo di beneficenza, perché i soldi raccolti per parteciparvi serviranno a sostenere i diversi eventi promossi dallo stesso comitato in occasione di Natale e nei mesi successivi. Dal villaggio con i presepi di tutto il mondo alle occasioni di ritrovo per i bambini e le famiglie.
E così, domenica 23, nei locali della parrocchia, la chef nuorese si occuperà del pranzo benefico, insieme alla sua squadra di lavoro che arriva dal suo ristorante cagliaritano: il ChiaroScuro. E lo farà in modo speciale perché l’intero pranzo sarà ispirato ai sapori della cucina nuorese rivisitati in modo originale: dal filindeu cotto nel brodo di pecora, al maialino in olicottura, fino alla “sebada scomposta”. I posti a disposizione, al costo di 40 euro, sono finiti in pochissimi giorni: per il pranzo ci sarà il tutto esaurito. Ed è atteso anche il sindaco Emiliano Fenu che consegnerà un premio alla chef nuorese, come riconoscimento di tutto il Comune alla sua concittadina tanto capace. La mattina sarà aperta dalla preparazione in diretta del filindeu, e poi ci sarà anche la lettura , curata da Stefano Resmini, di alcuni stralci del libro di Giovanni Fancello “Grazia Deledda e il cibo”, con le musiche affidate al Duo Dorian : sono Cristina Scalas, al flauto traverso, e Davide Mocci, alla chitarra. Per Marina Ravarotto, dunque, sarà una nuova occasione per tornare alle sue origini e alle sue radici, dopo tanti anni trascorsi nelle cucine d’eccellenza di diverse parti d’Italia.
«Tornare a casa per me è sempre un vero piacere – racconta – a Nuoro ci sono nata, c’è mia sorella Stefania, i miei nipoti, i miei genitori, i miei amici e affetti. Sono loro che mi hanno sempre sostenuto e che mi hanno lasciato seguire la strada che avevo scelto e che da quando avevo 17 anni mi ha portato lontano da casa: quella della cucina. Certo, è un lavoro impegnativo ma è sempre stata la mia passione, sin dai tempi della scuola alberghiera dell’Enap».
E da allora, tra pentole, fornelli e cucine di hotel stellati, Marina Ravarotto di strada ne ha fatta davvero tanta. E sempre mantenendo ben salde le sue radici: fino al punto di provare, sbagliare, e riprovare ancora, in splendida solitudine, la complessa lavorazione del filindeu. «Anche qui la mia famiglia è stata determinante e di stimolo – precisa – quando facevo le prime prove, infatti, e riuscivo a realizzare solo “tre incroci” di quella pasta, mia sorella Stefania un po’ mi prendeva in giro, e mi stimolava a fare di meglio. E così sono arrivata al prodotto finale e finito, che servo anche nel mio ristorante di Cagliari. E che proporrò pure nella mia Nuoro domenica prossima».
