La Nuova Sardegna

Olbia

Discarica, secco no di Murta Maria

di Alessandro Pirina
Discarica, secco no di Murta Maria

Il comitato di frazione: «Spiritu Santu andava chiusa, ora vogliono ampliarla»

30 maggio 2012
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OLBIA. Il via libera del Cipnes all’ampliamento di Spiritu Santu non ferma la battaglia dei comitati di quartiere contro la discarica. Gli organismi cittadini hanno preso carta e penna e si sono rivolti direttamente a Cappellacci perché assuma una posizione sull’argomento. «Noi vogliamo sapere quali decisioni intende prendere la Regione sul problema _ afferma Fulvio D’Anna, numero uno di zona Ospedale _ e soprattutto chiediamo di essere ascoltati. Cappellacci deve dimostrare di essere il presidente di tutti i sardi e deve prendere in considerazione le nostre rimostranze. Due mesi fa avevamo scritto anche a Giorgio Oppi, ma l’assessore all’Ambiente non si è nemmeno fatto sentire. Sappiamo che ha avuto problemi di salute, ma bastava almeno una telefonata da parte di qualcuno dell’assessorato, sarebbe stato un segnale. Invece, nulla. Ci auguriamo che Cappellacci mostri maggiore interessamento per una questione che riguarda non solo Olbia, ma l’intera Gallura». I comitati di quartiere sono impegnati ormai da mesi nella lotta contro la discarica di Spiritu Santu. «Prima il sito doveva essere chiuso, mentre adesso verrà ampliato per altri 3 ettari e sarà usato per altri 3 anni _ attacca Benedetto Fois, presidente del comitato di Murta Maria, la frazione della discarica _. In tutti questi anni la politica ci ha presi in giro. E non ne faccio una questione di parti politiche. Se oggi ci troviamo in questa situazione le colpe vanno suddivise tra la giunta Murrighile e quella Sanciu, perché né l’una né l’altra volevano toccare il Cipnes». Contro l’attuale Provincia, in particolare contro l’assessore all’Ambiente Pietro Carzedda, anche D’Anna. «Non mi sono piaciute le sue esternazioni all’indomani del referendum. Dire che la vittoria dei sì sospende i lavori del tavolo non mi sembra corretto da parte sua. L’assessore dovrebbe lavorare fino all’ultimo per trovare una soluzione al problema». Mentre l’insieme dei comitati scrive a Cappellacci, il singolo comitato di Murta Maria chiede al Comune di prendere posizione contro la richiesta di un privato di convertire i suoi 8 ettari da agricoli in industriali. «Queste decisioni _ afferma il presidente _ non possono essere prese così, senza prima programmare. Aspettiamo il Puc, altrimenti riemerge il vecchio sistema aborrito in campagna elettorale da questa amministrazione».

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