La Nuova Sardegna

ARZACHENA. Metri di sabbia divorati dall’erosione, pezzi di paradiso ingoiati dall’asfalto, ecosistemi fragilissimi messi a rischio dall’eccessiva presenza umana. Spiagge da salvare. Il Comune sceglie un approccio scientifico al problema dei litorali in estinzione. E affida all’università di Sassari la missione di studiare i litorali di Arzachena. Il sindaco Alberto Ragnedda e il direttore del Dipartimento di Scienze della natura e del territorio dell’università turritana, Sandro Dettori, hanno sottoscritto un protocollo di intesa. Il documento impegna i due enti a realizzare un progetto di ricerca e di studio sull’erosione delle spiagge in tempi rapidi. L’obiettivo è avere un quadro reale dello stato di salute delle coste, dettagliato e fondato su dati scientifici. Toccherà al Dipnet proporre anche delle soluzioni e degli accorgimenti per fermare l’inesorabile erosione dei litorali. «Da anni si parla dell’erosione dei nostri litorali e dell’esigenza di proteggerli – spiega il delegato all’Ambiente Gianmario Orecchioni –. Ma a oggi non siamo in possesso di una fotografia dell’esistente, basata su dati scientifici, che ci dica quale è il reale stato di salute dei nostri litorali. Conoscere è il punto di partenza per elaborare un modello di salvaguardia».

Sulla collaborazione con il Dipnet scommette anche il sindaco Ragnedda. «Forse non tutti se ne sono resi conti ma molte delle nostre spiagge, alcune delle più belle, anno dopo anno scompaiono – commenta –. Abbiamo deciso di affrontare un tema così delicato con un approccio scientifico. È necessario elaborare un nuovo modello di fruizione dei litorali che ne garantisca l’utilizzo da parte dei bagnanti, ma anche la sopravvivenza nel tempo». (se.lu.)