La Nuova Sardegna

TEMPIO. Su dieci sorgenti pubbliche, fonte di approvvigionamento idrico per la città e per i centri dell’hinterland per buona parte dell’anno, otto risultano conformi ai parametri di potabilità richiesti dalla legge. Due invece risultano non conformi e quindi non potabili. La notizia è stata diramata, con soddisfazione, da Antonio Addis, assessore all’ambiente, parchi ed urbanistica che aveva commissionato, su sollecitazione di molti cittadini, l’analisi delle acque. Risultano potabili i tre blocchi di Fundu di Monti, per complessivi cinque punti di approvvigionamento, sulla statale Tempio-Oschiri, a valle del Monte Limbara; Li Tre Funtani di Milizzana (nella foto), nella zona industriale; i due bocchettoni della Fonte di Rinaggiu (trascurati ed ormai abbandonati invece gli altri due bocchettoni poco più a valle dei primi). E ancora: la fontana di Pastini, a valle della stazione ferroviaria; la fonte, recentemente recuperata, di Piazza Berlinguer, nel rione Poi; infine la Funtana di Ignò, unica fonte pubblica della piccola frazione di Nuchis.

Fuori dai parametri di legge e quindi non potabili le acque della Fonte Nuova (cosa peraltro nota da tempo) e della Fonte di Rinagheddu, nel rione di Nostra Signora, all’uscita dalla città lungo la Tempio-Sassari. Un brutto colpo per gli abitanti del rione e per i tantissimi automobilisti. «Quello di Rinagneddhu – dice Antonio Addis – è un problema che si ripresenta ciclicamente e che già stiamo risolvendo. Abbiamo provveduto a ripulire la “bottina” (lo spazio di raccolta dell’acqua) ed il terreno tutt’attorno. Ripeteremo le analisi nei prossimi giorni e ritengo che le acque potranno tornare presto potabili. Più complesso e datato invece, il problema della Fonte Nuova». (a.m.)