La Nuova Sardegna

Olbia

Nuchis protesta: dimenticati da tutti

di Angelo Mavuli
Nuchis protesta: dimenticati da tutti

Gli abitanti della frazione sono stanchi delle promesse: «Si continua a vivere nell’abbandono, qui non c’è niente»

24 novembre 2013
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TEMPIO. «Nonostante le promesse dell’amministrazione e le lamentele pubbliche e private di Aurora Careddu, nostra rappresentante in Comune, Nuchis continua ad essere ignorata».

Comincia così il comunicato, a firma di un gruppo di cittadini, della piccola frazione che «dopo tre anni e mezzo di promesse - dicono -, si trova nelle stessa identica situazione di maggio 2010, quando l’allora candidato sindaco, Romeo Frediani, vedendo lo stato di abbandono in cui Nuchis era stata lasciata dall’amministrazione Pintus, giudicò “vergognoso lo stato in cui la giunta di centro destra aveva lasciato il paese”. Il comunicato ricorda anche che «Romeo Frediani aveva promesso in caso di vittoria, di trasformare il paese, entro il primo anno, da “così a così”». Nelle segnalazioni dei Nuchesi, trovano posto le strade urbane e rurali, dissestate. L’illuminazione pubblica praticamente inesistente o supportata «da pali marci, pericolosi alla pubblica incolumità. E poi manca un punto di aggregazione sociale. Un intervento anche piccolo nei confronti del volontariato che, seppure non associato qui a Nuchis, funziona egregiamente e l’attivazione di un dialogo e di un confronto come si converrebbe a una lista che si chiama “Tempio democratica per Frediani”». Ma nell’elenco rientrano anche, il lavatoio comunale e l’area circostante. «Presentati come fiore all’occhiello del Comune nella giornata del Fai - prosegue la nota -, per essere poi abbandonati a sé stessi dall’indomani». Gli scriventi si lamentano però anche per le lungaggini nel restauro del santuario dei Santi Cosma e Damiano, chiuso da tre anni. «Per i lavori - dicono -, sono disponibili da tempo, 300 mila euro. Gli stessi però non possono essere appaltati perche il sindaco, fino al momento in cui scriviamo, non ha firmato il protocollo d’intesa che regola i rapporti con la Diocesi». Informata delle lamentele, Aurora Careddu, consigliere comunale di maggioranza, in quota Pd, non entra, come più volte è avvenuto, nella tenzone e si limita a dire che, «se i cittadini si lamentano, hanno ragione».

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