La Nuova Sardegna

Olbia

LE INTERROGAZIONI

Pirinu: dissesto stradale, nessun intervento attuato

Pirinu: dissesto stradale, nessun intervento attuato

TEMPIO. La vicenda della bimba di nove anni che, fra il 10 e l’11 dello scorso mese di gennaio, è caduta in un tombino per la raccolta delle acque reflue riportando una brutta e dolorosissima...

01 febbraio 2014
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TEMPIO. La vicenda della bimba di nove anni che, fra il 10 e l’11 dello scorso mese di gennaio, è caduta in un tombino per la raccolta delle acque reflue riportando una brutta e dolorosissima distorsione al ginocchio destro (che ancora oggi la tiene incollata al letto con la gamba rigidamente ingessata), è arrivata in consiglio comunale con una interrogazione del consigliere della lista Civica per Tempio Giuseppe Pirinu che ha accusato la giunta Frediani «di avere ormai alzato bandiera bianca anche sul problema del dissesto stradale, che non riesce più a controllare, così come il buio nelle strade, il decoro e la pulizia della città e altre amenità ancora».

Non pago delle sei interrogazioni consiliari , Pirinu, ieri di prima mattina, ha diramato anche un comunicato nel quale rincara la dose. «Ormai la misura è colma - scrive -. Il perdurare del dissesto stradale che sta creando seri danni alle persone e alla cose, ha raggiunto limiti che i cittadini, siano essi pedoni o automobilisti, anziani, giovani o bambini, non riescono più a sopportare. Il problema -, scrive ancora Pirinu -, che fa una elencazione lunghissima di cadute e incidenti verificatisi per colpa del dissesto stradale, è stato segnalato all’amministrazione comunale con moltissime interrogazioni della minoranza, già dopo un anno dall’insediamento della giunta Frediani, quando l’amministrazione comunale non aveva ancora preso sentore dei gravi problemi cittadini. La situazione ora è veramente al limite».

Pirinu chiude il suo comunicato chiedendosi infine «chi dovrà pagare i danni che le assicurazioni potrebbero non coprire, auspicando che l’amministrazione intervenga almeno sui casi più pericolosi per l’incolumità pubblica che - dice -, non sono pochi». (a.m.)

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