Nuovo molo quasi pronto a luglio il primo attracco
La grande incompiuta verso la soluzione grazie ai lavori affidati alla Dilamar Sarà possibile ospitare le grandi navi da crociera insieme ai traghetti Ferries
INVIATO A GOLFO ARANCI. «In pochi credevano che in un tempo così esiguo saremmo riusciti a portare a compimento l’opera»: è evidente la soddisfazione nel quartier generale della Dilamar per il varo quest’oggi degli ultimi cassoni, i blocchi prefabbricati che una volta calati in acqua reggeranno il prolungamento del molo di Golfo Aranci, il quale sarà portato a 225 metri. I lavori senza fine vedono finalmente la luce in fondo al tunnel e i sorrisi si sprecano nella sede della ditta di lavori marittimi e subacquei gestita da Alberto Caiazzo. Uno della serie “risolvo problemi”, abituato a non tirarsi mai indietro di fronte alle imprese più difficili. Come quando fu chiamato a portare in poco tempo il fondale da 5 metri a 7.5 per ospitare i traghetti con pescaggio di 7 metri. «Contiamo di consegnare i lavori finiti a giugno, con gli arredi di banchina ultimati. Per metà luglio saranno teoricamente possibili i primi attracchi. Tempo permettendo» dice il direttore del cantiere, Massimo Manconi. «Dipende anche dalla velocità dell’autorità marittima per collaudi e certificazioni, noi faremo di tutto per restare fedeli ai tempi che ci eravamo prefissi».
«Il nuovo molo – dice Caiazzo – consentirà l'attracco in tutta sicurezza sia delle navi della Forship (Corsica-Sardinia Ferries), che ha sempre lavorato in questo porto e che nell’attesa è stata dirottata in un molo alternativo (realizzato dall’autorità portuale con una spesa di 500 mila euro ristrutturando l’ex invaso Fs, ndr). In futuro Golfo Aranci avrà così modo di utilizzare un molo più lungo di altri 60 metri e, con condizioni meteo favorevoli,quello alternativo. In quello nuovo da una parte potrà ospitare le navi da crociera, che ora sono costrette a utilizzare le scialuppe per far sbarcare i turisti. Quindi potrà alloggiare in maniera migliore le navi della Forship, che sono lunghe 220 metri». Per un centro che punta chiaramente a incrementare i flussi turistici, come confermano le tante iniziative, si tratta certamente di una grande svolta. «Ed è ormai certo – rivela Caiazzo – che già per questa stagione ci sono altre compagnie che si sono fatte avanti, avendo finalmente la possibilità di ormeggio».
In pochi ci credevano, quel muro formato dagli enormi cassoni che dalla primavera 2011 impedivano di vedere lo splendido panorama di Tavolara e Figarotto in un cantiere palesemente fermo, agli occhi dell'opinione pubblica era diventato l’emblema del fallimento di un progetto. «Durante il varo degli ultimi cassoni abbiamo visto i sorrisi negli occhi di amministratori e cittadini – dice Manconi –. Tra l'altro abbiamo realizzato un'opera diversa da altre simili, perché i cassoni hanno una forma geometrica diversa dalle altre (sono dei poliedri, ndr). Una bella sfida, la fase più delicata sta finendo, stiamo lavorando 24 ore su 24 con le altre imprese che ci danno una mano». E ringraziano tutti coloro che sono stati vicini conoscendo le difficoltà affrontate, dall’autorità portuale al Comune, dalla capitaneria locale alla direzione dei lavori.
Difficoltà tecniche particolari? «Tutte. Dalle condizioni meteo mare spesso difficili alla correzione degli errori ereditati – dice Caiazzo –, per rimettere in piedi il cantiere abbiamo dovuto dare fondo a tutte le risorse tecniche, economiche e mentali. Dopo 4 anni di lavoro non erano riusciti a fare nemmeno un varo, noi finiamo i lavori in appena 8 mesi. Sul piano del guadagno ci resta ben poco, ma resta la soddisfazione e si vive anche di queste cose. I costi? Oltre 2 milioni, putroppo a noi sono rimaste le briciole. Non ci resta che attendere il primo attracco». Per brindare a quella che considerano un’impresa da record.
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