La Nuova Sardegna

Olbia

Aula informatica in dono agli scolari di Santa Maria

di Antonello Palmas

Nieddu Logistica e Sarda Transport incaricano la Croce Bianca di comprare i pc Ora la scuola dell’infanzia di via Cimabue ha cancellato tutti i danni dell’alluvione

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OLBIA. L’alluvione del 18 novembre come un malefico hacker, si era inserito nella vita di une degli istituti modello della città, quella di Santa Maria, “resettando” il piano terra occupato dalla scuola dell’infanzia. In quell’occasione la violenza dell’acqua distrusse l’intera attrezzatura dell’aula di informatica. Ieri quell’aula è tornata a vivere grazie all’iniziativa dei privati, la Logistica Nieddu e la Sarda Transport (dello stesso gruppo): hanno infatti affidato alla Croce Bianca (e quindi in buone mani) 6.000 euro con il compito di ripristinare quanto la furia della natura aveva cancellato.

In mattinata i volontari sono stati accolti dall’entusiasmo dei tanti bambini che frequentano la scuola di via Cimabue, che hanno preparato per loro e per i benefattori degli album con dei commoventi disegni di ringraziamento. Quindi tutti pronti a provare gli otto computer di ultima generazione, i cui schermi si sono riempiti subito di splendidi disegni colorati. Ma non solo: la casa editrice di Roma “C’era una volta” ha donato ai bambini 500 euro, aggiunti alla cifra necessaria per ripristinare l’auladi informatica, e 300 copie del libro “Book, il libro parlante”. Acquistati anche i pacchetti di programmi e gli antivirus necessari. Giorgio Multineddu, presidente della Croce Bianca, ha faticato a trovare le parole per presentare l’iniziativa, tradito dall’emozione.

«Ringraziamo i benefattori della ditta Nieddu e la Croce Bianca che ci hanno consentito di riavere un’aula di informatica più bella di prima – ha detto la dirigente Silvia Sartori –, si tratta di un laboratorio importante che consente ai bambini di fare pratica con le nuove tecnologie. Ma grazie anche all’amministrazione comunale che ci ha consentito in tempi ristretti di ritornare nella nostra sede dopo il disastro del 18 novembre». «Dopo un periodo in cui le lezioni furono ospitate all’Urban center – spiega il rappresentante d’istituto Roberto Li Gioi, dopo 20 giorni di sospensione, il Comune a tempo di record è riuscito a rifare la pavimentazione». E grazie ai 25 mila euro donati dall’associazione Casa Alessia di Novara, erano stati già ricomprati tutti i mobili.

«I pc erano l’ultima cosa che ci mancava – dice la coordinatrice dei docenti, l’entusiasta Chiara Firinaiu, che parla di una scuola di qualità con ottime proposte didattiche, in cui l’informatica gioca un ruolo importante: la continuità didattica è salva. L’assessore comunale all’istruzione, Giovanni Antonio Orgolesu, ammette che l’amministrazione fa quello che le è possibile in un momento così difficile e che senza i privati sarebbe tutto molto più complicato.

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