La Nuova Sardegna

Olbia

All’Artport gallery il favoloso mondo di Antonella Muresu

di Dario Budroni
All’Artport gallery il favoloso mondo di Antonella Muresu

Con pazienza unisce con un lungo filo migliaia di pezzetti di stoffa e poi li utilizza per ricoprire qualsiasi cosa, fino a rivestire una Fiat 500 e addirittura una accogliente stanzetta, compresi sedia e tavolino

01 novembre 2014
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OLBIA. Morbido e colorato. Il favoloso mondo di Antonella Muresu è fatto di tanti pezzetti di stoffa. Con pazienza li unisce con un lungo filo. E poi li utilizza per ricoprire qualsiasi cosa, fino a rivestire una Fiat 500 e addirittura una accogliente stanzetta, compresi sedia e tavolino. Una geniale intuizione che è diventata il suo marchio di fabbrica. Nata a Sassari, ma vive e lavora nella vicina Ossi, Antonella Muresu è un’artista di indubbio talento che da ieri ha uno spazio tutto suo all’aeroporto Costa Smeralda, nella Artport gallery. Una mostra, che si intitola «Oggetti nascosti», organizzata dalla Geasar, che come una calamita attira passeggeri e lavoratori dello scalo. Un gioco che si basa sulla capacità nell’esaltare le forme di un oggetto che rimane comunque celato. Ma innanzitutto serve molta pazienza.

«Si tratta di un percorso cominciato diversi anni fa. In poche parole unisco con un filo tanti quadratini di stoffa, fino a creare una lunga corda. E con questa vesto gli oggetti, come volessi coccolarli», spiega l’artista sassarese, diplomata all’Accademia delle belle arti, mentre ora frequenta una scuola di specializzazione all’Artea di Milano. La mostra all’aeroporto comincia al piano terra con una Fiat 500 completamente ricoperta di soffice stoffa.

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«Me l’hanno regalata e io l’ho rivestita». Al primo piano, dentro l’Artport gallery, spazio a numerosi oggetti. Innanzitutto ci sono un personal computer tipico degli anni Novanta, un aspirapolvere, una lavatrice, un ferro da stiro e un’antenna parabolica. Tutti rivestiti tramite la stessa tecnica. A catturare lo sguardo, poi, è un gioco di grandi cerchi e soprattutto un modello di Vespa, con il telaio di cartapesta, interamente ricoperto di piccoli ritagli di tessuto. Infine, al centro della galleria, c’è un enorme cubo di cartongesso. Fuori regna il bianco. Ma basta aprire una porta per rendersi conto che si tratta di una graziosa stanzetta con gli interni rigorosamente rivestiti di stoffa. Forse la più grande attrazione della mostra di Antonella Muresu, visto che anche i visitatori hanno la possibilità di entrare e passare qualche minuto nella speciale stanza. «Per realizzarla ho utilizzato circa un chilometro di corda di stoffa» spiega come se niente fosse l’artista. Antonella Muresu, comunque, ha dalla sua parte (per fortuna) famiglia e tanti amici. «Quando qualcuno ha un vestito che non utilizza più, invece di buttarlo lo regala a me – racconta -. E io lo trasformo in tanti pezzetti di stoffa per i miei lavori». La mostra di Antonella Muresu resterà visitabile fino al 10 gennaio. Tra novembre e dicembre, invece, la Geasar, in collaborazione con l’artista, organizzerà dei laboratori didattici dedicati alle scuole del territorio, che si svolgeranno nella sala museale del Costa Smeralda. Gli alunni potranno creare un proprio «oggetto nascosto», che sarà poi installato in aeroporto. Info: mail all’indirizzo artport@geasar.it.

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