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Un rogo minaccia il carcere, situazione sotto controllo

I mezzi della Forestale davanti al carcere di Nuchis
I mezzi della Forestale davanti al carcere di Nuchis

Le fiamme sono partite da un vigneto in cui si stavano bruciando stoppie. In fumo venti ettari di macchia mediterranea. Un Canadari è intervenuto da Ciampino

04 novembre 2014
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TEMPIO. È di natura colposa il rogo che nella tarda mattinata di oggi ha distrutto oltre venti ettari di macchia mediterranea e sugherete tra Tempio Pausania e Luras, spingendosi sino ai cancelli del carcere di Nuchis. L'incendio, secondo una prima ricostruzione, è partito alla periferia di Tempio all'interno di un vigneto dove si stavano bruciando delle stoppie.

Le fiamme, però, sono sfuggite al controllo e si sono velocemente propagate a causa del forte vento di scirocco e della persiste siccità. Dal 1° novembre sono cessate in Sardegna le prescrizioni antincendio della Regione che regolano l'accensione dei fuochi. Niente più autorizzazioni preventive da parte dei Forestali, quindi i roghi si stanno moltiplicando e non sono più soggetti a controlli come nel periodo estivo.

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La situazione a Nuchis è ora sotto controllo: oltre alle squadre a terra dei vigili del fuoco, volontari, forestali e semplici cittadini, sono intervenuti due elicotteri e un Canadair partito da Ciampino. Provvidenziale anche la mobilitazione degli agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Tempio.

«Se non ci fossero stati loro - sottolinea il segretario generale del Sappe, Donato Capece - l'incendio avrebbe creato non pochi problemi alla sicurezza e alla salute di detenuti e personale. Potevano essere momenti di grande tensione, impediti dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari in servizio, che sono stati bravi a mettere in sicurezza l'istituto e a contenere le fiamme».

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