La vertenza di 5Stelle dal prefetto
Giornalisti e Assostampa da Mulas. Nuove promesse dell’editore
OLBIA. La vertenza dell'emittente televisiva 5Stelle Sardegna è stata portata all'attenzione del prefetto di Sassari, Salvatore Mulas. Il rappresentante dello Stato, accogliendo la richiesta avanzata dai sindacati, ha ricevuto infatti mercoledì 24 dicembre, vigilia di Natale , il segretario aggiunto della Cisl Gallura, Alberto Farina; il presidente e il vicepresidente dell'Assostampa, Celestino Tabasso e Daniela Scano, freschi di elezione al vertice del sindacato regionale dei giornalisti della Sardegna, la fiduciaria di redazione di 5Stelle Sardegna, Costanza Bonacossa; uno dei giornalisti, Stefania Costa e l'editore della televisione regionale, Gianni Iervolino.
Al prefetto di Sassari i sindacati hanno esposto la drammatica situazione dei tredici dipendenti dell'emittente di Olbia che ormai da sette mesi non percepiscono lo stipendio e che dal 16 dicembre scorso sono stati costretti ad interrompere la loro attività lavorativa per mancanza di risorse finanziarie.
Il prefetto Salvatore Mulas ha offerto il suo impegno per cercare di risolvere l'intricata vicenda economica dell'emittente, causata soprattutto da una inadeguata gestione della società editrice Tesar . Davanti al prefetto l'editore Gianni Iervolino si è a sua volta impegnato ad erogare nei prossimi giorni almeno uno dei sette stipendi arretrati.
«La situazione dell'unica emittente regionale del nord Sardegna – si legge in un comunicato stampa divulgato dai giornalisti dell’emeittente – , nella sua gravità e nel vulnus che si arreca alla libera informazione regionale spegnendo un'altra voce, richiede l'impegno della politica e degli imprenditori: perché si studi una soluzione che porti l'editore, che non ha la capacità economica e gestionale per mantenerla in vita, di vendere la televisione a investitori capaci di rilanciarla. Finora le richieste economiche (ufficiose, mai ufficiali) di Iervolino – continua il comunicato dei giornalisti di 5Stelle Sardegna – avrebbero scoraggiato le controparti intenzionate ad acquistare l'emittente. Questo risponde a verità? Se ci sono investitori interessati a rilevare la televisione si facciano avanti pubblicamente e chiariscano i termini economici di una eventuale trattativa».