I comitati passano ai raggi X i quartieri
I presidenti hanno incontrato la popolazione. Tanti i problemi emersi: dalla discarica di Spiritu Santu alla raccolta dei rifiuti
OLBIA. Si sono seduti attorno allo stesso tavolo. E sono intervenuti uno alla volta, davanti a una bella platea di cittadini, per elencare tutto ciò che ancora non va nei rioni e nelle frazioni. I presidenti dei comitati di quartiere si sono riuniti martedì a Murta Maria. Tanti i problemi emersi. Ma quelli più roventi sono quattro: la discarica di Spiritu Santu, la raccolta differenziata, la viabilità urbana e le opere di mitigazione del rischio idrogeologico. A moderare l’assemblea è stato Piergiovanni Porcu, da un anno alla guida del coordinamento dei quartieri.
Tutti contro la discarica. Ogni presidente si è dichiarato contro e ha auspicato una mobilitazione di massa. Un argomento molto sentito a Murta Maria, che sorge a pochi passi dall’impianto di Spiritu Santu. «Abbiamo addirittura verificato la presenza di liquidi rossastri vicino alla discarica. Era percolato – ha detto Corrado Varrucciu, presidente del comitato Murta Maria –. Inoltre questa adesso è una zona invivibile a causa di insopportabili miasmi. È una zona turistica e sicuramente questo non è un bel biglietto da visita. Vogliamo informare anche la Comunità europea. Per non parlare poi del problema del depuratore, costruito per 1.500 abitanti quando d’estate arriviamo a quota 10mila».
Raccolta differenziata. Il presidente del comitato Pittulongu, Pietrino Marras, è apparso soddisfatto. «Le cose stanno andando tutto sommato bene. Purtroppo c’è sempre qualcuno che lancia i sacchetti nelle vie nascoste. Colpa dell’inciviltà. Poi ci sono altri motivi, come le case affittate in nero». Fulvio D’Anna, presidente del comitato Zona Ospedale, vorrebbe delle correzioni. «Non ci si può dimenticare di ritirare l’umido. Poi servirebbero delle aree ecologiche perché non tutti possono recarsi all’ecocentro». In zona Bandinu, ha spiegato il presidente Felice Catasta, la raccolta «funziona e non funziona, perché alcune vie sono ben servite mentre altre diventano ricettacolo di spazzatura che in tanti continuano ad abbandonare». Franco Puggioni, presidente del comitato San Vittore, ha denunciato la condizione della periferia. «È una discarica. A Olbia sarebbero 5mila le persone che non hanno ritirato i contenitori. Come un paese che sparge abusivamente la propria spazzatura». Anche Corrado Varrucciu, di Murta Maria, ha parlato dello stato delle cunette e dei ritardi nel ritiro dei rifiuti.
Il nodo viabilità. Antioco Tilocca, presidente del comitato Isticadeddu, ha ricordato una battaglia tanto cara. «Ci stiamo battendo per l’asse viario, da via Vicenza a viale Aldo Moro. Già 3 anni fa abbiamo fatto una petizione, a settembre ne faremo un’altra. Il nostro quartiere è isolato, per esempio per andare all’ospedale nuovo, a 500 metri in linea d’aria, bisogna percorrere 3 chilometri». Anche Felice Catasta ha parlato di viabilità. «La città è connessa male. Si potrebbe arretrare la stazione ferroviaria fino al nuovo ospedale e utilizzare lo spazio esistente per una metropolitana di superficie».
Mitigare il rischio alluvione. «Il 18 novembre noi eravamo sott’acqua già da 3 giorni – ha detto Pietrino Marras di Pittulongu –. La frazione si allaga continuamente, anche senza Cleopatra, perché non sono stati individuati i punti di scarico».