Baja Sardinia, la tovaglia sporcata divide il web
Fa discutere la decisione di un ristoratore di far pagare i danni per i disegni di una bimba
ARZACHENA. I 16 euro pagati da una coppia di turisti romani perché la figlia di 20 mesi ha imbrattato con i pennarelli tovaglia e tovagliolo in un ristorante di Baja Sardinia sta alimentando le polemiche. Anche sul web. I genitori nello scontrino avevano trovato una voce inattesa: 15 euro e 90 centesimi, costo stimato dal ristoratore per far smacchiare in tintoria tovaglia e tovagliolo.
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«Forse il collega ristoratore avrebbe potuto soprassedere – dice Gavina Braccu, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), area Gallura –. Pur comprendendo che non gli avrà fatto piacere l'episodio, prima di battere lo scontrino col presunto costo il ristoratore avrebbe dovuto chiarire la situazione col cliente e concordare l’eventuale risarcimento. Il turista va comunque tutelato».
«L'episodio vanifica lo spirito di accoglienza che gli attori del turismo dovrebbero tenere sempre presente – dice Adriana Pintus, presidente del Consorzio operatori turistici di Arzachena (Cota) –. Questo caso isolato non intacca l'immagine e la professionalità dei nostri operatori, cresciuta grazie ai piani di promozione . Se dovesse ripresentarsi un episodio simile bisognerebbe analizzare preventivamente le eventuali ripercussioni a livello mediatico e di recensione che produce l'addebito a un cliente di appena 16 euro».
Il padre della bimba, Alessio Desidera, ha raccontato che non era stato avvisato del costo aggiuntivo. «Capiamo che siamo in Costa Smeralda ma la cifra richiesta è esagerata - ha dichiarato -. I pennarelli e i foglietti di carta li aveva portati gentilmente il cameriere. Mia moglie aveva messo il tovagliolo sotto i foglietti proprio per evitare di sporcare la tovaglia. Invece il colore dei pennarelli è stato assorbito dalla stoffa». E dopo aver saldato il conto la coppia ha denunciato l’accaduto ai carabinieri di Arzachena, annunciando il ricorso alle associazioni dei consumatori.
E il web si divide. C'è chi appoggia la scelta dei turisti: «D'accordo su tutto, sull'educazione dei bambini, sui genitori distratti e il rispetto per le cose altrui. Un solo appunto per il ristoratore: la tovaglia, quella sporca, va data al cliente in cambio dei 16 euro pagati per il suo valore. Si ricompra e non si fa lavare!».
E c’è chi plaude al ristoratore del “Barracuda”: «Ha fatto una cosa buona e giusta. I genitori dovrebbero insegnare a rispettare le cose altrui». E ancora: «È una regola non solo della Sardegna, la tovaglia non era sporca di cibo, la bambina si divertiva col pennarello e i suoi genitori hanno ignorato la segnalazione del cameriere. Non facciamo le vittime, ci vuole il rispetto della roba altrui». (w.b.)
Ecco un esempio di arroganza genitoriale che genera figli arroganti e viziati. La tua piccola Van Gogh in erba... http://t.co/DUubsFxH0e