La Nuova Sardegna

Olbia

Tutto tace sul riordino degli enti locali

Tutto tace sul riordino degli enti locali

Lettera del coordinamento dei comitati di quartiere al sindaco: «Preoccupati per questo silenzio»

09 marzo 2016
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OLBIA. Tira per la giacchetta l’amministrazione comunale, già distratta dalla campagna elettorale e poco interessata a discutere sulla nuova organizzazione amministrativa delle autonomie locali. Preoccupato sul silenzio che circonda l’argomento, il coordinamento dei comitati di quartiere cittadini ha scritto una lettera aperta al sindaco Gianni Giovannelli, sollecitandolo ad assumere iniziative in merito, così da formulare proposte adeguate e nei tempi stabiliti alla Regione, per la delimitazione degli ambiti territoriali.

«Entro il 30 giugno – scrive il presidente del Comitato di quartiere del rione ospedale Fulvio D’Anna, a nome del coordinamento dei comitati di quartiere cittadini – le assemblee dei sindaci dovranno proporre alla Regione la delimitazione degli ambiti territoriali strategici in cui esercitare le funzioni di area vasta. Forse non ci si poteva inventare niente di più complesso, tuttavia i comuni sono chiamati da subito ad elaborare strategie di aggregazione che orientino le scelte della Regione, diversamente dovranno subire le decisioni che adotterà Cagliari. Dalle notizie sulla stampa – prosegue il coordinamento – notiamo una certa attività da parte di Cagliari e Sassari per dar corpo ai rispettivi nuovi enti di riferimento: la città metropolitana di Cagliari e la rete metropolitana di Sassari. Ad Olbia, invece, tutto tace».

Nella lettera aperta al sindaco, i comitati di quartiere e di frazione evidenziano come in Gallura ci siano territori che sono avvantaggiati sotto l’aspetto organizzativo istituzionale: la legge ha fatto salve le unioni di comuni già costituite, e ha equiparato le comunità montane alle unioni di comuni. «L’ attribuzione di città media che dà a Olbia la facoltà di costituire la “rete urbana” – dicono – è sotto certi aspetti alquanto insidiosa, perché la rete urbana come definita dalla legge, sotto l'aspetto amministrativo non è altro che una unione di comuni. Se Olbia vorrà svolgere il ruolo di città guida del territorio dovrà ricercare la massima aggregazione con i comuni galluresi, del Monte Acuto, sino all’ Anglona, diversamente è candidata a un dorato isolamento. L’amministrazione comunale è già distratta dalla campagna elettorale e si ha la sensazione che non esista un reale impegno sull’argomento», sottolinea con preoccupazione il coordinamento dei Comitati di quartiere. Che invita il sindaco, «libero da impegni elettorali e altamente qualificato per aver seguito l’iter legislativo, ad assumere immediatamente l’iniziativa per lo studio di un piano strategico intercomunale che nell’ambito del nuovo assetto istituzionale delineato dalla legge regionale 4 febbraio 2016, numero 2 possa formulare adeguate e necessarie proposte alla Regione nei tempi stabiliti».

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