La Nuova Sardegna

Olbia

Ferraro: «Un piano solo per i 4 hotel»

di Guido Piga
Ferraro: «Un piano solo per i 4 hotel»

Il nuovo manager conferma che non ci saranno grandi investimenti a breve: «Valuteremo la nuova legge urbanistica»

03 giugno 2016
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INVIATO A CALA DI VOLPE. Mario Ferraro è il volto nuovo della Costa Smeralda. Il primo scelto dalla nuova proprietà, Qatar Holding, braccio operativo del fondo del paese mediorientale che ha una dotazione di 250 miliardi di dollari. Nominato l’anno scorso direttore generale di Sardegna Resort, la srl che controlla gli alberghi a 5 stelle di Porto Cervo, un mese fa Ferraro è stato promosso amministratore delegato. Sarà lui a provare a far sviluppare la nuova Costa Smeralda.

Dottor Ferraro, sia lei che il nuovo capo di Qatar Holding in Italia, Faisal Al Thani, incontrando il sindaco di Arzachena avete detto: prima di tutto, le regole. Non c’è dunque da aspettarsi grandi investimenti nell’immediato?

«Tutti gli investitori hanno necessità di regole chiare per decidere se pianificare o meno un proprio piano di sviluppo - risponde Ferraro, seduto al Cala di Volpe -. Il fondo del Qatar non fa eccezione. Abbiamo detto ai sindaci di Arzachena e Olbia e alla Regione che noi, come tutti, aspettiamo la legge urbanistica regionale».

Che sarà pronta non prima del prossimo autunno, e forse applicabile fra un anno. Insistiamo: quindi niente investimenti?

«Al contrario, li faremo. Abbiamo tre priorità per il medio termine. Nei prossimi anni arricchiremo l’offerta dei nostri quattro hotel. Per esempio, realizzando le spa, una scuola di cucina e altri servizi. A questa scelta strategica ne affiancheremo un’altra: l’allungamento della stagione. Finora il focus su quest’obbiettivo è stato insufficiente. Punteremo a tenere aperti i nostri alberghi da maggio a fine settembre. E lo faremo con una serie di grandi eventi. Finora li abbiamo concentrati in alta stagione, fra luglio e agosto, dalle fashion weeks ai concerti con le grandi star. La nuova missione è quella di farli in bassa stagione. Pensiamo di puntare su quelli sportivi. Quest’estate avremo un’anteprima: a fine agosto ci sarà un torneo di tennis con le vecchie glorie della racchetta. In prospettiva, un film festival».

Quanto tempo ci vorrà per mettere tutto a regime? Si vociferà di anni.

«Il piano di destination marketing, che ha un buon budget, è di cinque anni. Ma, ripeto, i primi effetti si vedranno a breve. Anche con la terza priorità collegata: rendere gli hotel attraenti per i giovani. Quest’estate avremo dei marchi internazionali per la ristorazione. Nobu al Cervo, un altro brand, con cui stiamo trattando, al Cala. Non staremo fermi. E la stagione del 2017 sarà ancora più ricca di eventi».

Probabilmente una parte del mondo imprenditoriale di Arzachena si aspettava di più. Grossi progetti subito, per esempio.

«Qatar Holding ha detto che valuterà tutto, ma al momento opportuno. La legge urbanistica regionale e i piani urbanistici comunali sono ovviamente fondamentali per pianificare. Nel caso ci fosse un giorno un quadro favorevole agli investimenti, le opportunità saranno valutate attentamente da Qatar Holding. Si deciderà se possono avere una valenza strategica o no per il nostro investimento. Sappiamo di avere dei beni già eccezionali, unici, come i nostri quattro alberghi. Bisogna capire se ne serviranno altri di quel livello oppure no. Come detto prima, quelli esistenti dobbiamo solo migliorarli ancora. I margini ci sono».

Visto il quadro legislativo da chiarire e le indagini su alcuni presunti abusi edilizi, non ci sarà alcun intervento, neppure piccolo e subito, negli hotel?

«Pensiamo che alcuni interventi, per esempio nelle camere degli alberghi, siano possibili e penso che li pianificheremo».

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