La Nuova Sardegna

Olbia

I maxi yacht fanno la fila per un posto al Molo Brin

di Giandomenico Mele
I maxi yacht fanno la fila per un posto al Molo Brin

Aumentano le imbarcazioni che chiedono l’ormeggio nella vecchia banchina Un’ordinanza sperimentale amplia la disponibilità di spazi fino a settembre

29 giugno 2016
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OLBIA. Il porto per i maxi yacht ancora non c’è, ma le barche certo non mancano. Il boom di ormeggi ha indotto l’Autorità portuale a chiedere alla Direzione marittima di rivedere il piano degli accosti al Porto vecchio di Olbia, per l’esattezza al Molo Brin e al Molo vecchio, per consentire l’ormeggio di un maggior numero di unità da diporto. L’ordinanza che amplia la disponibilità di posti barca scatterà venerdì e resterà in vigore sino a settembre.

Intanto, resta da decidere il futuro del porto al centro di Olbia, che la giunta Giovannelli voleva pubblico e che il nuovo sindaco Settimo Nizzi invece pensa privato. Però un dato è chiaro: il business legato alla nautica da diporto c’è e le imbarcazioni di tutte le dimensioni fanno la fila per un ormeggio al centro della città, invece che dirigersi verso Portisco, Porto Rotondo o la Marina di Olbia.

L'ordinanza. La Direzione marittima ha deciso di rivedere la propria ordinanza del 2012, che aveva approvato il Piano degli accosti al porto di Olbia nella parte in cui vi consentiva, per motivi legati alla sicurezza della navigazione, l’ormeggio di navi e imbarcazioni da diporto. Di concerto con l’Autorità portuale, in via sperimentale, dal prossimo primo luglio al 18 settembre, ha deciso di destinare le banchine del Porto vecchio di Olbia (molo Brin e molo Vecchio) per l’ormeggio di unità da diporto in transito di lunghezza non superiore ai 24 metri, laddove lo stesso non interferisca e incida negativamente sul loro utilizzo commerciale come previsto dal vigente piano regolatore portuale. «Considerata l’elevata richiesta da parte di unità da diporto, siano esse navi, imbarcazioni o natanti in genere, di ormeggi destinati al transito nel vecchio porto di Olbia nel periodo estivo, fuori dei casi previsti per motivi contingenti legati alla sicurezza della navigazione», recita l’ordinanza. Molte navi o imbarcazioni da diporto, più ormeggi a disposizione.

Fino a 24 metri. Si parla di imbarcazioni fino ai 24 metri in transito, che possono ormeggiare al molo Brin, nel tratto ricompreso tra la testata fino al limite della terza bitta dalla radice dello stesso e nel molo Vecchio, nel tratto ricompreso tra la radice fino alla seconda bitta dallo spigolo della testata. «Abbiamo deciso in accordo con l’Autorità portuale di disciplinare le nuove richieste di accosto per il molo Brin e il molo Vecchio – spiega Francesco Mario Frasconi, capo della sezione tecnica della Direzione marittima di Olbia – per venire incontro alle alte richieste di ormeggio delle altre imbarcazioni da diporto che non siano traghetti o maxi yacht di tipo commerciale. L’ormeggio potrà durare fino alle 8 del secondo giorno dalla data di approdo. L’imbarcazione, dunque, potrà restare ormeggiata due giorni, al termine dei quali per la permanenza sarà necessaria una nuova richiesta».

Maxi yacht. Per quanto riguarda gli yacht o maxi yacht ad uso commerciale che ormeggiano in banchina non cambierà nulla. La nuova ordinanza prevede che quanto indicato si applica compatibilmente con l'utilizzo commerciale delle banchine. Così come è consentita, unicamente in caso di condizioni meteo avverse, la sosta alla fonda nello specchio acqueo prospiciente il Porto vecchio di Olbia da parte di piccole unità da diporto, di lunghezza non superiore ai 18 metri. Un ormeggio che non dovrà intralciare in ogni caso la manovra e il transito delle altre unità navali dirette agli accosti. L’ordinanza precisa anche che tutte le imbarcazioni dovranno attenersi alle regole stabilite dall'autorità marittima per quanto riguarda l'ormeggio, comprese quelle di conferimento dei rifiuti prima di lasciare il porto se la durata della sosta è inferiore alle 24 ore; una volta al giorno se la sosta è invece superiore alle 24 ore. Insomma, è evidente che si tratta delle prove generali per il rilancio del Porto Vecchio, finalmente approdo turistico

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