La Nuova Sardegna

Olbia

All’Agenzia delle entrate le tasse si pagano a 35 gradi

di Serena Lullia
All’Agenzia delle entrate le tasse si pagano a 35 gradi

Negli uffici di zona industriale e nel front-office i condizionatori non funzionano Sindacati contro il Cipnes, proprietario dell’edificio a cui lo Stato paga l’affitto

19 luglio 2016
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OLBIA. Come se pagare le tasse non fosse già un attentato alla salute. Negli uffici dell’Agenzia delle entrate il clima è rovente, con temperature fino a 35 gradi. Nell’edificio di zona industriale l’impianto di climatizzazione non funziona da mesi. Dipendenti e cittadini sono rimasti al gelo durante l’inverno e ora vivono dentro un forno. Dura la protesta del sindacato che dall’inverno scorso chiede al Cipnes, proprietario dell’immobile, di sistemare i condizionatori. L’Agenzia delle entrate occupa i locali in affitto. 167mila euro il canone annuo pagato dallo Stato al Consorzio industriale.

La protesta. Nel mese di febbraio la Flp regionale aveva chiesto alla direzione regionale dell’Agenzia delle entrate un intervento immediato sui locali di zona industriale. L’impianto di climatizzazione in tilt costringeva dipendenti e cittadini a stare in locali con temperature intorno a 5 gradi. Il sindacato sottolineava come gli uffici fossero invivibili non solo per le temperature glaciali ma anche per la presenza di topi. Il Cipnes a stretto giro di posta si era impegnato a cambiare le parti non funzionanti dell’impianto non appena le condizioni climatiche lo avessero consentito. «Siamo a luglio e la situazione è rimasta la stessa – denuncia Vincenzo Patricelli, coordinatore generale aggiunto della Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche –. Nei giorni di afa della scorsa settimana si sono toccate temperature di 35 gradi. Secondo l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza le condizioni ottimali di lavoro durante la stagione estiva si aggirano tra i 24 e i 26 gradi a fronte di una umidità compresa tra il 45 e il 55%. Si tratta di un doppio disagio. Per i lavoratori che in quei locali devono passare lunghe ore, ma anche per gli utenti in fila». Patricelli ricorda anche la lettera unitaria inviata il primo luglio alla direzione provinciale di Sassari dell’Agenzia delle entrate con cui Fp Cgil, Fll finanze, Rsu Ss, Cisl Fp, Uil Pa Sassari e Salfi Sassari segnalavano i disagi dell’ufficio olbiese e chiedevano un intervento.

Taglio del front-office. In attesa che il padrone di casa, cioè il Cipnes, decida di intervenire sull’impianto di climatizzazione, l’Agenzia delle entrate ha deciso di tagliare il servizio di ricevimento degli utenti del pomeriggio. «Una situazione non più tollerabile – conclude il sindacalista –. Lo Stato paga soldi pubblici al Cipnes che deve ottemperare ai suoi doveri di locatore».

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