La Nuova Sardegna

Olbia

L’ex area Sep diventa un polo didattico

di Dario Budroni
L’ex area Sep diventa un polo didattico

Nello stabile di Tilibbas l’Amp di Tavolara realizza un centro di formazione e una foresteria per studenti e ricercatori

09 agosto 2016
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OLBIA. Sono scatoloni semivuoti che si affacciano sul mare. Strutture in buono stato, finite nel mirino di tutti, ma riempite al massimo da idee ambiziose e progetti mai partiti. Dopo anni di stallo l’ex area Sep esce dal dimenticatoio e diventa un braccio importante dell’Area marina protetta di Tavolara. In almeno uno dei grandi locali che compongono la vecchia base del Servizio escavazione porti nasceranno uno spazio didattico, un centro visita e anche una foresteria del mare. Spazi e servizi interamente dedicati a studenti, ricercatori e fruitori dell’Amp. Il progetto sarà reso possibile grazie a un importante finanziamento comunitario che l’area marina è appena riuscita a portare a casa. Adesso si procederà dunque con la fase di progettazione ed entro il 2018 l’ex area Sep, che al momento ospita solo il circolo dei canottieri, sarà trasformata in una casa a misura di studenti e ricercatori.

Nuova vita. L’ex area Sep si trova in via dei Lidi, a Tilibbas, in una delle due sponde dell’insenatura del Porto Romano. Qualche anno fa era stata bonificata e messa a nuovo dall’Autorità portuale. Una operazione costata 4 milioni che, tra l’altro, aveva anche messo la parola fine all’inquinamento dell’area. Il progetto era quello di trasformare la struttura in una università dei mestieri del mare, con la collaborazione di imprese locali e altri soggetti del settore nautico, ma poi non se ne fece più nulla. Nel frattempo alcuni cittadini avevano anche proposto l’istituzione, nei locali di Tilibbas, di un istituto nautico. Ora invece qualcosa si è mosso per davvero. L’area marina protetta prende così in consegna parte dell’ex area Sep dall’Autorità portuale e con 700mila euro realizzerà il suo progetto.

Polo didattico. In poche parole, all’interno dell’ex area Sep nascerà un polo didattico, strutturato anche come centro visita, dedicato alla formazione e alla promozione delle azioni di conservazione e sostenibilità ambientale. «In questo modo anche la città si riappropria dei suoi spazi e del suo mare – commenta soddisfatto Augusto Navone, il direttore dell’Area marina protetta –. Daremo vita a un centro didattico che diventerà un punto di riferimento per studenti e ricercatori. Immaginiamo un open space e sale moderne e polifuzionali. Ora partiremo con il progetto, ma entro il 2018 tutto dovrà essere terminato». Tutto si svolgerà come sempre in collaborazione con enti di ricerca, gruppi di lavoro e con le università, in particolare con il nuovo corso di laurea in Gestione dell’ambiente e del territorio, che prenderà il via a breve.

Mini campus. Nell’ex area del Servizio escavazioni porti l’Area marina protetta di Tavolara realizzerà anche una foresteria del mare, con tanto di alloggi e spazi comuni. Insomma, una casa specificamente dedicata all’accoglienza dei ricercatori e degli studenti. «L’idea è quella di una sorta di mini campus – continua il direttore Augusto Navone –. Se per esempio verranno organizzate iniziative della durata di più giorni gli studiosi potranno rimanere a dormire direttamente nei nostri spazi».

I lavori. L’ex area Sep è tutto sommato in buono stato. I lavori di riqualificazione sono stati terminati solo pochi anni fa e la zona risulta pulita e ben mantenuta. Però manca ancora qualcosa. Ora l’Area marina protetta di Tavolara dovrà rimboccarsi le maniche per risolvere qualche problema. «So che mancano le fogne e che c’è qualche problema con l’impianto elettrico – spiega Augusto Navone –. Comunque adesso vedremo come muoverci e come intervenire».

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