La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena, navigavano nel mare protetto: multati

Serena Lullia e Andrea Nieddu
La Maddalena, navigavano nel mare protetto: multati

Al timone dello Squalo IV un consigliere del Parco: era nella zona di tutela integrale a Caprera. Controlli anche davanti alla Spiaggia Rosa

28 agosto 2016
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LA MADDALENA. Lo Squalo finisce nella rete della Capitaneria. I militari al comando di Leonardo Deri hanno multato l’imbarcazione che trasporta i turisti nelle isole dell’arcipelago. Attraversava una zona vietata alla navigazione dietro Caprera. Al timone dello Squalo IV un comandante dall’esperienza blasonata, Enzo Di Fraia. Che oltre a essere un super marinaio è anche componente del Consiglio direttivo del Parco, l’ente che quelle regole le ha scritte e le fa applicare. Di Fraia era in buona compagnia ieri pomeriggio quando la motovedetta della Guardia costiera ha aperto il blocchetto delle sanzioni. Diverse le imbarcazioni, in navigazione e alla fonda, beccate nello spazio di mare compreso tra Cala Andreani, la spiaggia del Relitto e l’isola della Pecora. Nel piano di zonizzazione del Parco dell’arcipelago la regola in base alla quale quello specchio di mare è off limits alle barche esiste da 20 anni. Da quando venne istituito l’ente di tutela.

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Zona Ma. Il piano di zonizzazione del Parco prevede diversi livelli di tutela. L’Ma è quello più elevato. Gli specchi di mare indicati con queste due lettere vengono definiti: aree marine di rilevante interesse naturalistico nelle quali il rapporto tra uomo e ambiente è limitato. Il tratto tra l’isola Pecora e il Relitto è Ma. A due passi si trova il santuario dei cetacei. Vietata la pesca professionale e sportiva con qualsiasi mezzo; l’immersione con le bombole; la navigazione, l’accesso e la sosta non regolamentati. Lo stesso livello di tutela di quel tratto di Caprera è applicato alla Spiaggia Rosa, allo spazio di mare dietro il passo degli Asinelli, tra Razzoli e Santa Maria. Le altre zone sono invece Mb. Si tratta ugualmente di aree marine di rilevante interesse naturalistico, ma il rapporto tra uomo e ambiente è autorizzato secondo determinate modalità. Consentita la pesca sportiva con autorizzazione rilasciata dal Parco, quella professionale dalla capitaneria; sì alla balneazione e all’immersione con le bombole; la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di navi e natanti di ogni genere oltre i 300 metri dalla costa ai residenti e a tutti coloro che muniti di regolare permesso rilasciato dal Parco.

Assalto alla spiaggia Rosa. L’infrazione del comandante di Fraja ha quasi oscurato l’altro importante risultato messo a segno dalla Capitaneria di porto. Negli ultimi giorni l’attenzione dei militari si è concentrata sulla tutela di quei tratti di mare identificati dal Parco come zone interdette di riserva integrale. Un’attività che ha visto al lavoro due motovedette nel pattugliamento giornaliero delle coste che ha permesso di operare in contemporanea in più zone dell'arcipelago. I militari hanno beccato dei diportisti italiani che avevano oltrepassato i cavi tarozzati messi a protezione della Spiaggia Rosa, la perla di Budelli. Sono stati identificati e poi sanzionati. Non è la prima volta che i diportisti tentano, spesso riuscendoci, l’assalto al paradiso di Budelli. Diversi scatti sulla rete mostrano come alcuni bagnanti abbiano raggiunto il lido proibito in canoa, abbiano fatto il bagno, si siano cotti sotto il sole distesi sull’oro rosa di Budelli. Cafoni di altissimo livello che però sono rimasti impuniti.

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