La Nuova Sardegna

Olbia

Le accuse del Pci: «Città nella paralisi e la politica è assente»

di Angelo Mavuli
Le accuse del Pci: «Città nella paralisi e la politica è assente»

Il segretario federale attacca la giunta e l’opposizione «Emergenze irrisolte, si va avanti nella totale indifferenza

28 agosto 2016
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TEMPIO. «A Tempio, da mesi rimbomba fragoroso il silenzio della politica». L’affermazione, forte, è contenuta in un comunicato del segretario federale del Pci, Nicola Luciano. «Archiviate le amministrative dell’anno scorso, che avevano escluso dal consiglio comunale il Pd e altre sigle della sinistra, sulla problematiche cittadine è calato il silenzio».

Bandita la politica. «A Tempio -, scrive Luciano -, non si fa più politica. Con grande sollievo della giunta Biancareddu, ormai priva di controlli e stimoli politici, e nell’indifferenza degli altri schieramenti ai quali non sembrerà vero essere fuori dalla tenzone amministrativa. Questo stato di cose che allontana il cittadino dalla politica, provoca grandi danni alla città».

Opposizione assente. «Con una amministrazione comunale “distratta” ed una opposizione apartitica, “assente” e “incolore” - va avanti Luciano - devono essere i partiti politici, non le associazioni, create “pro domo sua”, a intervenire, chiedendo conto degli impegni non mantenuti. Ci si limita invece a dare agli assessori generiche patenti di incapacità, dimostrando a volte di essere ancor più incapaci di loro».

Preoccupazione del Pci. «Nel silenzio assordante che ne deriva, il Pci si sente perciò in dovere di urlare il suo malcontento e la preoccupazione per una città che muore. A distanza di oltre un anno dall’elezione non abbiamo più sentito parlare in termini fattivi della valorizzazione del Limbara. Sporca e abbandonata, sulla montagna sono state spese da Forestas e Comune che viaggiano autonomamente, solo parole vuote. Stessa nullità per Rinagghju nel quale il taglio dell’erba, obbligatorio per legge, assume il carattere di un “evento” da esaltare».

Viabilità. Tempio-Sassari e Tempio-Olbia mai perorate a dovere. «Su questo - aggiunge Luciano -, Biancareddu vive di rendita, sperando in interventi promessi a suo tempo, da altri. Fermi i lavori dell’ex 59 che, per detta dell’assessore Aisoni sarebbero dovuti iniziare a settembre dell’anno scorso, quelli del Bernardo Demuro, quelli della strada Tempio-Bivio Aglientu. E ferma l’edilizia scolastica. Mai iniziato il promesso nuovo mega progetto per l’illuminazione pubblica e telecamere di sorveglianza. Trascurato anche il decoro urbano del centro, delle periferie e delle frazioni».

Democrazia ferita.« A Tempio - dice infineLuciano-, è stata fermata la democrazia. La maggioranza, con il beneplacito dell’opposizione, neanche accortasi di quanto accaduto, ha abolito la ripresa tv del consiglio comunale. Una censura che la dice lunga sul rispetto della Democrazia a Tempio, per riottenere la quale, intraprenderemo una azione che coinvolga anche altre forze politiche di buona volontà».

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