La Nuova Sardegna

Olbia

Sperpera al gioco i soldi dei parenti e simula una rapina

Denunciato un ventenne di Padru per procurato allarme Aveva detto di essere stato derubato da tre extracomunitari

30 novembre 2016
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OLBIA. Come Lapo. Il rampollo degli Agnelli, a New York, ha simulato di essere stato sequestrato per farsi dare i soldi, tutti spesi con un trans, dai familiari. M.P., 21 anni, di Padru, ha simulato una rapina perché una familiare non gli potesse chiedere indietro i soldi che gli aveva affidato e che lui aveva sperperato alle slot machine. Lapo è stato arrestato dalla polizia della Grande Mela, e poi liberato. M.P. (sono state fornite solo le iniziali) è stato denunciato dai carabinieri di Olbia per procurato allarme e simulazione di reato.

Storie dai due mondi, di due mondi lontanissimi: un quarantenne ricco e famoso e un ventenne di paese uniti solo da un’antica tecnica infantile: inventarsi un dramma per farla franca dopo aver commesso una leggerezza.

Il caso del padrese è ovviamente diverso, per dinamica, contesto e gravità, da quello di Elkann. Il ventenne era a Olbia sabato scorso. Stava giocando con le macchinette. Ha chiesto l’intervento dei carabinieri sostenendo di essere stato picchiato da tre uomini di colore. «Mi hanno rapinato una busta con 350 euro, sono soldi che mi ha dato una mia parente perché la portassi ad altri parenti». I militari, arrivati sul posto da cui era partita la richiesta di aiuto, in via Acquedotto, hanno scoperto che la vittima era stata nel frattempo portata, con un’autoambulanza, all’ospedale.

Sono cominciate le indagini. I militari hanno recuperato la busta e - come si legge in un comunicato dell’Arma - hanno notato che la busta «era stata strappata in modo inisuale, come se chi l’avesse strappata sapesse che all’interno non fossero contenute banconote».

Questo ha messo più di un dubbio ai carabinieri del comando di Olbia e della stazione di Padru, che hanno parlato con la vittima, la quale lamentava dolori alla testa e alla schiena per via dei colpi subiti.

«Non tutto era chiaro - scrivono i carabinieri nel loro comunicato - a cominciare dal fatto che sarebbe stata la prima rapina perpetrata a Olbia da parte di tre giovani di colore in mezzo a una strada del centro».E infatti, durante un interrogatorio condotto nella caserma di Padru dopo le dimissioni dall’ospedale, la vittima, che ha cambiato più volte versione sui fatti, ha infine ammesso di essersi inventato tutto. Aveva passato il pomeriggio a giocare alle slot machine e aveva speso tutti i soldi che aveva, 500 euro, di cui solo 150 suoi. Gli altri 350 euro erano quelli che gli erano stati affidati per consegnarli a una parente. Avendoli spesi e non sapendo cosa fare per poterli recuperare, ha pensato bene do simulare una rapina che non aveva mai subito e che gli è costata la denuncia.

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