Olbia, aggressione al dormitorio: ubriaco picchia un operatore
Non poteva avere un letto perché aveva bevuto: giovane di 26 anni perde il controllo e manda all'ospedale il coordinatore della struttura
OLBIA. Voleva un letto. Voleva a tutti i costi l’ospitalità nel dormitorio di via Canova, gestito dalla Caritas. Ma era ubriaco fradicio e non sarebbe mai potuto entrare.
Perché le regole parlano chiaro. Porte chiuse per coloro che bevono o che assumono droga. E così quel giovane decisamente alticcio e fuori di sé ha picchiato selvaggiamente un operatore del centro umanitario, Michele Secchi, di 40 anni, che stava cercando di spiegargli che in quelle condizioni non si può accogliere nessuno.
Parole che l’aspirante ospite del dormitorio non ha digerito, tanto da farlo scattare in modo violento contro il coordinatore. A bloccarlo sono state alcune persone che in quel momento si trovavano nel centro umanitario.
Il giovane aggressore (ha 26 anni) è stato immediatamente denunciato alle forze dell’ordine, mentre Michele Secchi è stato trasportato all’ospedale per essere medicato. E’ stato ricoverato per un paio di giorni e poi dimesso. Ma, ancora dolorante, ne avrà almeno per due settimane.
L’episodio, che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi, ha messo in evidenza ancora una volta il problema della scarsa sicurezza: non c’è un sistema di videosorveglianza e, soprattutto, non ci sono controlli costanti.