Discarica, la protesta in Regione: i miasmi danneggiano l’economia
I rappresentanti di Murta Maria e Porto San Paolo hanno incontrato l’assessore all’Ambiente «Basta con gli odori, si chiuda l’impianto». Donatella Spano: «Chiederò una nuova verifica all’Arpas»
OLBIA. Hanno raccontato dell’impossibile convivenza con la discarica di Spiritu Santu, vicina di casa sgradita che li costringe a sopportare i miasmi che quotidianamente rendono l’aria irrespirabile a Murta Maria e nella vicina Porto San Paolo. Hanno rimarcato il disagio di una comunità, ma anche il danno di immagine e quindi economico a un territorio che vive di turismo.
La protesta in Regione. La battaglia ultradecennale della frazione olbiese contro l’impianto gestito dal Cipnes è approdata in Regione. I rappresentanti di Murta Maria e Porto San Paolo hanno incontrato l’assessore all’Ambiente Donatella Spano. Un confronto richiesto e ottenuto dal comitato della frazione che porta avanti risoluto la lotta contro la discarica, sostenuto anche dal medico di base di Porto San Paolo Luigi Muroni. A dare man forte alla protesta anche il presidente del coordinamento dei comitati di quartiere di Olbia Giovanni Porcu e il presidente del comitato di quartiere Ospedale Fulvio D’Anna. La delegazione olbiese ha spiegato all’assessore Spano le ragioni della protesta, sollecitando nell’immediato «soluzioni tecniche per eliminare gli odori e ripristinare la salubrità dell’aria», ma rimarcando anche l’obiettivo finale della “mission” cagliaritana: «Siamo fortemente convinti che la soluzione definitiva sia lo spostamento dell’impianto in un altro sito, la nostra comunità ha già dato e patito oltre misura», hanno spiegato i tre componenti del comitato di Murta Maria, con in testa il presidente Corrado Varrucciu. Sul tavolo dell’assessore hanno lasciato una serie di documenti prodotti in anni di lotta. Compreso il risultato del monitoraggio dell’aria eseguito dall’Arpas dal 23 agosto al 24 settembre che ha rilevato la presenza dei miasmi ma non di emissioni dannose per la salute umana (l’unità mobile dislocata a Murta Maria ha potuto monitorare esclusivamente i solfuri).
L’impegno dell’assessore. «Chiederò una nuova verifica ad Arpas per accertare con precisione le possibili cause delle emissioni, in modo da definire a quale linea di trattamento sono ascrivibili – ha risposto l’assessore –. Ribadisco, inoltre, l’importanza dell’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, che non prevede la costruzione di nuove discariche, ormai non più contemplate dalla normativa europea». Il futuro dello smaltimento dei rifiuti non sarà più nelle discariche, quindi, come stabilisce l’Unione europea.
Turismo danneggiato. Tra i documenti consegnati all’assessore, anche una lettera del Consorzio Turistico Arcipelago di Tavolara, con sede a Porto San Paolo, che riunisce oltre 70 attività economiche che operano tra Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro, nella quale si lamenta il danno di immagine, e quindi economico, provocato ai consorziati dai miasmi provenienti dalla discarica. «Non entriamo nel merito di valutazioni igienico sanitarie, di competenza degli organismi preposti – scrive il presidente Agostino Cicalò – Ci limitiamo ad evidenziare che l’intensità e sgradevolezza dell’aria maleodorante sta sempre più comportando un significativo danno di immagine per l’intera zona turistica, da cui ne consegue un significativo danno economico per la perdita di numerosi clienti che decidono di modificare la destinazione della loro vacanza. Sollecitiamo un rimedio alle insostenibili condizioni a cui è sottoposto il nostro territorio».