La Nuova Sardegna

Olbia

Salgono a sette le denunce contro la clinica abusiva

Salgono a sette le denunce contro la clinica abusiva

Alle 4 che hanno fatto scattare l’inchiesta della Procura se ne aggiungono altre 3 Le accuse delle donne alla struttura Michelangelo sono di lesioni gravissime

19 marzo 2017
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OLBIA. Salgono a sette le denunce per lesioni gravissime contro la clinica Michelangelo. Alle quattro che avevano fatto scattare l’inchiesta della Procura di Tempio e il sequestro della struttura di chirurgia plastica, al primo piano del Delta center, se ne sono aggiunte altre tre. Gli interventi oggetto delle denunce, mastoplastica addittiva e addominoplastica, si riferiscono al 2016 e ai primi mesi del 2017.

I nuovi casi. Nella denuncia presentata in Procura dall’avvocato Egidio Caredda, una donna di 46 anni racconta «di essere stata sottoposta all’intervento di mastoplastica addittiva senza esami diagnostici pur essendo affetta da angina pectoris – si legge nella denuncia – e assuma farmaci betabloccanti. Di essere rimasta ricoverata per due giorni e di notte di non aver avuto alcuna assistenza medica o paramedica, solo un numero di cellulare da chiamare in caso di necessità. E di essere dovuta andare al Pronto soccorso a causa di una perdita di sangue al seno». Anche in questo caso nella denuncia si parla di «lesioni gravissime e permanenti con vistose cicatrici».

Doppio intervento. Un’altra donna, di 49 anni, racconta di aver subito due interventi di mastoplatica addittiva. Nella denuncia dichiara «di aver sopportato dolori fortissimi durante l’intervento in anestesia locale e di essere stata persuasa ad affrontare un secondo intervento riparatore del primo con modalità anestetiche differenti: la prima volta in epidurale, la seconda volta con tumescenza fredda». Racconta inoltre «di aver trascorso le ore successive all’intervento in una stanza attigua alla clinica dove, senza assistenza medica e/o paramedica rimaneva ricoverata per tutta la notte». «Personalmente sento il dovere professionale e umano di tutelare le ragazze che hanno chiesto la mia assistenza spesso con le lacrime agli occhi – commenta il legale Caredda –. La tutela della salute come bene primario della persona e diritto indisponibile dell’individuo riguarda l’intera società civile, nessuno escluso».

Il caso in Tv. Il caso della clinica Michelangelo sarà di nuovo protagonista della trasmissione “La vita in diretta”, domani pomeriggio su Rai Uno.

Accuse respinte. I legali della clinica Michelangelo respingono tutte le accuse che hanno portato al sequestro preventivo della struttura sanitaria, poi convalidato dal gip Alessandro Di Giacomo. Il provvedimento è già stato impugnato davanti al tribunale del Riesame. Gli avvocati della Michelangelo sostengono di aver rispettato tutte le procedure sanitarie durante gli interventi e di essere in possesso di tutte le autorizzazioni. (se.lu.)

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