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la storia dei dimonios

Museo della Brigata, le prime collezioni

Museo della Brigata, le prime collezioni

TEMPIO. Un museo della Brigata Sassari a Tempio non può che risultare un atto dovuto. Qui infatti la gloriosa Brigata vide la luce, con la costituzione, il 1° marzo 1915, del 152° Reggimento...

31 marzo 2017
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TEMPIO. Un museo della Brigata Sassari a Tempio non può che risultare un atto dovuto. Qui infatti la gloriosa Brigata vide la luce, con la costituzione, il 1° marzo 1915, del 152° Reggimento Fanteria, mentre negli stessi giorni, a Sinnai, nasceva il 151°.

La guerra conto l'impero austro-ungarico era alle porte ed occorreva prepararsi. A Tempio giunsero così per l'addestramento oltre millecinquecento giovani, distribuiti in accampamenti nei pressi del'abitato cittadino e di Calangianus, mentre alcuni edifici del centro - ex convento degli Scolopi, palazzo scolastico - accolsero furerie, infermerie, circoli ufficiali e mense. A maggio l'addestramento era concluso ed ecco le reclute appena addestrate a Tempio e a Sinnai venire imbarcate da Porto Torres e da Cagliari per Civitavecchia e Napoli: il primo giugno sono a Calcinto, in piena zona di guerra, iniziata il 24 maggio.

Le prime battaglie che affontano come "Arditi”, sotto il comando del tempiese Alfredo Graziani - il famoso tenente Grixoni del libro "Un anno sull'Altopiano" di Emilio Lussu - avvengono il 25 luglio e il 21 agosto. Ed ecco i primi caduti, con larghe scie di feriti e di sofferenze. La guerra continua con i "dimonios" della Brigata Sassari impegnati sul Carso, ad Asiago, Bainsizza, Caporetto, Sette Comuni fino alla battaglia conclusiva e vittoriosa del Piave. Gloria ai tanti caduti della Brigata Sassari e il loro doveroso ricordo.

Come appunto il museo di Tempio, che trova sede nella Vecchia stazione ferroviaria, capolinea della soppressa Tempio-Monti, dove in quel tempo, essendo Tempio "Città Militare", sono transitati tanti soldati diretti al fronte, e di recente appositamente preparata dall'amministrazione comunale per accogliere il museo.

A curare il quale è stato il maresciallo Antonio Pinna, avvalsosi della consulenza di ricercatori e conoscitori locali, come il professor Erennio Pedroni, degli elenchi dei morti, dei feriti e degli scomparsi di Tempio e dei centri limitrofi nel corso e per causa della guerra 1915-1918, la prima guerra mondiale. (t.b.)

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