La Nuova Sardegna

Olbia

Giachetti al capezzale del tribunale

di Angelo Mavuli
Giachetti al capezzale del tribunale

Il vice presidente della Camera “scopre” la giustizia senza magistrati e servizi

25 luglio 2017
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TEMPIO. Il tribunale di Tempio, il terzo della Sardegna per mole di lavoro dopo quelli di Cagliari e Sassari, opera in uno stato di precarietà e di continua emergenza per la carenza di giudici, di funzionari e impiegati amministrativi e per l’assenza totale di programmazione da parte di chi governa l’amministrazione giudiziaria. Così diventano imprese anche le cose più semplici come la sostituzione di una lampadina o un carico di gasolio per il riscaldamento. Questo in sintesi il quadro desolante che si è trovato di fronte ieri pomeriggio Roberto Gia chetti, vice presidente della Camera dei deputati, che, su invito dell’avvocato Andrea Viola, ha visitato il tribunale di Tempio.

Ad accoglierlo, Paola Ferrari Bravo, presidente vicaria dopo il trasferimento di Gemma Cucca ad altra sede, il giudice Marco Contu, il direttore amministrativo Antonella Bulciolu, il sindaco Andrea Biancareddu e il deputato Pd Francesco Sanna. Presenti all’incontro altri magistrati come Cristina Carunchio, diversi avvocati fra cui Domenico Putzolu, presidente della Camera penale. Tutti hanno illustrato a Giachetti i problemi e le difficoltà del tribunale, pesantemente sotto organico in tutti i settori. «Una situazione difficile sia per quanto riguarda i processi penali che quelli civili – hanno spiegato i magistrati Marco Contu e Paola Ferrari Bravo – che è già sotto gli occhi di tutta Italia e del mondo per la presenza della Costa Smeralda e di altre famose località turistiche». Insomma, gli operatori parlano espressamente di “diniego di giustizia”. Di fronte a questo quadro allarmante, Roberto Giachetti è stato estremamente chiaro: «Questo è un tribunale con grandissimi problemi di organico – ha detto – dei quali cercherò di farmi carico assieme ad altri colleghi, con il ministro e i sottosegretari per cercare delle prime soluzioni. Almeno per i problemi più gravi. Problemi che pesano come macigni su chi ci lavora ma anche sui cittadini ai quali si nega il diritto alla giustizia».



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