La Nuova Sardegna

Olbia

Porto Rotondo guarda al futuro «Siamo un’eccellenza dell’isola»

di Marco Bittau
Porto Rotondo guarda al futuro «Siamo un’eccellenza dell’isola»

Il neo presidente del Consorzio, Leonardo Salvemini, scommette sul patrimonio naturale e artistico «Ci sono anche i rifiuti e i parcheggi, ma il grande obiettivo è diventare un modello turistico per tutti»

11 agosto 2017
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PORTO ROTONDO. Il nuovo corso del Consorzio di Porto Rotondo comincia con una visione: il borgo fondato dai conti Donà dalle Rose diventa (o ridiventa) modello e volano per indicare la via del turismo di qualità in Sardegna. Non più solo buen retiro isolato e autosufficiente per l’agiata borghesia, ma vero e proprio punto di riferimento per il territorio, perfettamente integrato con la comunità. La visione è quella di Leonardo Salvemini, neo presidente del Consorzio di Porto Rotondo. Classe 1963, avvocato e docente universitario, già assessore tecnico all’Ambiente della Regione Lombardia, Salvemini si lascia alle spalle polemiche e tensioni che hanno travagliato gli ultimi mesi di gestione del Consorzio, sfociati nelle elezioni anticipate e in un clamoroso ribaltone che ha mandato a casa il presidente uscente, Gianluca De Fazio e la sua maggioranza. Leonardo Salvemini guarda avanti, con passione ed entusiasmo, indicando idee e ispirazione – la visione, appunto – che guideranno il suo mandato.

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«Partiamo da un dato certo – dice il presidente – Porto Rotondo è un luogo di una bellezza straordinaria, fatto di paesaggi incantevoli, arte e cultura. Un luogo di eccellenza nato da una felice intuizione e conservato con cura e impegno. È chiaro che negli anni il borgo è cambiato ed è cambiato e sono cambiati anche i consorziati. Personalmente, ho accettato l’impegno di guidare il Consorzio perché ho una visione prospettica di Porto Rotondo che non è e non può essere soltanto un condominio dove si riparano le buche nelle strade e si assicura un efficiente servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Se questo siamo diventati e se queste sono le esigenze prioritarie credo che per guidare il Consorzio non ci sia bisogno di me e neanche di un consiglio d’amministrazione. Se invece Porto Rotondo, in quanto luogo d’eccellenza, rappresenta qualcosa di più e di meglio per Olbia e per tutta la Sardegna, allora accetto la scommessa e su questo terreno vogliamo misurarci tutti». «Ci stiamo confrontando positivamente con il comune di Olbia – aggiunge Leonardo Salvemini – e vogliamo discutere di turismo e di progetti anche con le istituzioni regionali. Stiamo dialogando con il vicino Consorzio Costa Smeralda, altro luogo di eccellenza. Da soli non andiamo da nessuna parte, tutti insieme abbiamo una grande prospettiva da mettere al servizio della Sardegna». «Va in questa direzione – dice ancora il presidente – il fatto che Porto Rotondo ospiti quest’anno “Vita da aMare”. Un’occasione straordinaria che si coglie grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale di Olbia e la Regione Lombardia».

È naturalmente un percorso difficile, perché è evidente che il Consorzio deve anche misurarsi con i problemi reali della comunità residente. I rifiuti, i parcheggi, la viabilità, il servizio idrico da pagare. Soprattutto deve fare i conti con il mutato dna dei consorziati. Sì, perché l’avanzata delle multiprprietà ha reso più elastico e sfuggente il profilo del consorziato portorotondino. Il borgo oggi non è più appannaggio esclusivo delle famiglie storiche e questo ha sicuramente modificato il corredo genetico della comunità. Insomma, stanno cambiando gli attori protagonisti, ma la storia continua.

@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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