La Nuova Sardegna

Olbia

I vigili e le bici sequestrate: «Era un gioco pericoloso»

I vigili e le bici sequestrate: «Era un gioco pericoloso»

La Maddalena, gli agenti hanno preso in custodia i velocipedi di dieci bambini  Le mamme: «Un provvedimento illegittimo, li hanno trattati come dei teppisti»

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LA MADDALENA. Simpatiche canaglie o pericolosi teppisti. Emerge un doppio profilo dei ragazzini a cui la polizia locale isolana ha requisito le biciclette nella centralissima piazza Umberto I. Tutti minorenni, tra gli 8 e i 10 anni, uno di 14. I bambini erano in sella alle loro due ruote quando gli agenti li hanno fermati. E dopo averli severamente rimproverati gli hanno preso i mezzi e li hanno portati al Comando. Fin qui le versioni di mamme, passanti e vigili quasi coincidono. È la ricostruzione del pre e del post sequestro che raccontano storie un po’ diverse. Il dato di fatto resta uno. I vigili hanno portato via le biciclette ai ragazzini che giocavano in piazza. Non era mai successo. Il comandante della polizia locale spiega che il loro modo di giocare metteva in pericolo i passanti. Un curioso caso di guida pericolosa su due ruote. Per i genitori i loro figli non sono certo dei teppisti.

Eccesso di severità. In una lettera alcuni genitori puntano il dito non tanto contro il provvedimento, per quanto lo considerino illegittimo, ma per i metodi usati dai vigili. «Verso le 19 tre vigilesse hanno requisito una decina di bici a dei bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni con modi che consideriamo poco consoni a chi indossa una divisa – spiegano –. Siamo stati avvisati dai nostri figli che in lacrime ci hanno chiamato al telefono. Dal comando non abbiamo ricevuto nessuna telefonata per avvisarci di quello che era successo. Alcuni di noi sono andati dai vigili la sera stessa. Si sono sentiti dire che le bici sarebbero rimaste in deposito per un mese». Un’altra parte dei genitori ha invece fatto un salto alla caserma dei carabinieri per verificare la legittimità del provvedimento della polizia locale. «Non si può sequestrare un velocipede a un minore di 14 anni – continuano i genitori –, perché si tratta di una attività ludica. Noi ovviamente riteniamo doveroso che si rispettino le regole, in primis da parte dei nostri figli, ma anche da chi indossa una divisa. Da loro ci aspettiamo una buona dose di buon senso, soprattutto se si ha a che fare con dei minori. Alcuni bambini sono rimasti terrorizzati. Non avevano assolutamente idea dell’errore che avevano commesso anche perché alcuni di loro non erano nemmeno in sella alle bici al momento del sequestro». Per i genitori un eccesso di zelo non tollerabile. «Tutti siamo andati in bicicletta da bambini in piazza – dicono le mamme –. Ci è sembrata un’azione eccessiva nei confronti di ragazzini che non sono dei teppisti. I veri problemi sono altrove, come nelle piazzette in cui si spaccia droga».

Gli altri genitori. Lo stop alle bici ha acceso la polemica. Che è diventata subito social. E qualche genitore ha dimostrato di aver invece gradito il pugno di ferro degli agenti. Quasi un aiuto provvidenziale per rimettere in riga dei figli sfacciatamente allergici alle regole.

Le segnalazioni. I vigili raccontano di essere intervenuti dopo l’ennesima segnalazione di giochi un po’ troppo vivaci in piazza Umberto I. Con bambini in bici che si divertivano a sfrecciare tra i passanti, a puntare gli anziani come dei bersagli e a frenare solo a pochi centimetri. Ma anche di calci al pallone sulle vetrine dei negozi e frasi poco cortesi nei confronti di chi li rimproverava. Tutto falso per alcuni genitori che ritengono che magari i ragazzini possano essere anche esuberanti, come è normale a quella età, ma non di certo dei teppisti. (se.lu.)

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