La Nuova Sardegna

Olbia

L’assessore defenestrato replica: contro di me accuse immotivate

di Angelo Mavuli
L’assessore defenestrato replica: contro di me accuse immotivate

Alessandra Amic, a cui il sindaco aveva revocato l’incarico, si difende davanti al consiglio comunale «Dare voce a tutti senza distinzione di colore politico è stato valutato come azione di disturbo»

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TEMPIO. A distanza di circa un mese dal defenestramento di Alessandra Amic dall’assessorato ai servizi sociali, durissima, è arrivata ieri sera, durante la seduta del consiglio comunale, la sua risposta al sindaco Andrea Biancareddu che poco prima aveva riletto le motivazioni diramate a suo tempo sui media. «Trascorso il giusto periodo di riflessione e di ponderazione dall’emissione del decreto di revoca – ha detto Alessandra Amic in aula – ritengo arrivato il momento di controbattere alle accuse che mi sono state mosse, chiarendo le mie ragioni dinanzi al Consiglio e a tutti coloro che hanno manifestato solidarietà nella vicenda che mi coinvolge come persona, professionista ed assessore ai servizi sociali».

L’ex assessore ai servizi sociali critica le modalità con le quali la delega le è stata tolta. «A mezzo stampa – scrive – e non nelle giuste sedi istituzionali». Rivendica di avere svolto il proprio mandato sulla base del forte consenso ricevuto, perseguendo gli obiettivi programmatici nell’interesse di tutta la comunità. «La volontà di dare voce a tutti senza alcuna distinzione di colore politico – continua – è stata valutata come azione di disturbo. Debbo constatare, a mio avviso e con profonda amarezza, che le motivazioni addotte per il mio esonero non sono quelle di salvaguardia dell’interesse pubblico come ho sempre cercato di fare in questi anni. Mi chiedo allora – scrive ancora la Amic – quale sia “l’interesse pubblico”. Magari quello di avere in giunta una maggioranza bulgara e più precisamente, un’assessora Bulgara». Dura la risposta all’accusa del primo cittadino di avere reso inoperoso il lavoro della giunta. «Ritengo che l’operosità dell’esecutivo – rimarca Alessandra Amic – non debba essere auto referenziata con le conferenze stampa». Lamenta anche che sin dal mese di maggio, da quando sono state diramate le direttive regionali in tema di Reis (ex povertà estreme), invano aveva pregato gli Uffici di attivarsi per predisporre i piani personalizzati al fine di prevenire i soliti ritardi nell’erogazione dei fondi regionali.

Svela anche che, subito dopo il suo repentino allontanamento, la giunta ha provveduto, a rimpinguare il servizio con nuove assistenti sociali e personale amministrativo. Peraltro retribuiti con fondi in ambito Plus, anche a rischio di nuocere ai Comuni aderenti.

L’affondo arriva in finale, quando dopo avere affermato di non discutere sulle prerogative del sindaco, quanto piuttosto sui metodi e sulle motivazioni, giudica le stesse, «palesemente irrazionali, immotivate, irriverenti, illogiche, non veritiere, tendenziose e per giunta offensive. Da oggi – conclude la Amic –, continuerò a svolgere le mie funzioni di consigliere in virtù di 501 voti. Con proposte positive per il territorio. Eserciterò questa mia funzione nel rigoroso rispetto della legge e dell’interesse pubblico».

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