La Nuova Sardegna

OLBIA. Si è parlato di sicurezza in sala parto ma si è anche concentrata l’attenzione sulle emergenze neonatali. L’occasione è arrivata dal congresso regionale dell’Associazione Ostetrici Ginecologi italiani (Aogoi) e della Federazione sindacale dei medici dirigenti (Fesmed), organizzato in memoria di Giovanni Urru e Gianfranco Marongiu. Così, nel centro di simulazione del Giovanni Paolo II, è stata messa in pratica la “simulazione full scale: «Si tratta della metodica formativa più efficace in assoluto - spiega Antonio Rubattu, direttore dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia. CI si allena a fare ciò che può capitare raramente in una sala parto ed è per questo che bisogna essere sempre preparati. Infatti, nel nostro centro si svolgono corsi ogni mese». n questa sessione, tra l’altro ha partecipato il ginecologo irlandese Michael Robson, del National Maternity Hospital di Dublin, esperto di fama internazionale sulla sicurezza della gravidanza e del parto e ideatore del “Ten Group Classification system”, una sorta di “vangelo” per tutti in base al quale si spiega come correggere atteggiamenti errati di fronte a un’emergenza. Tra le emergenze simulate: la distocia della spalla e l’emorragia post partum.

Il congresso si è aperto venerdì all’Hilton con una giornata di confronto. Si è discusso di punti nascita e sicurezza, del programma nazionale Esiti, di colposcopia e contraccezione orale, ma anche di vaccinazione contro il Papilloma virus (Hpv) e del test prenatale non invasivo (Nipt). Un appuntamento al quale hanno partecipato i vertici dell’Aogoi: Elsa Viola e Antonio Chiantera. Oltre a loro il presidente onorario della Fesmed Carmine Gigli e il presidente nazionale della Fesmed Giuseppe Eettore. E’ intervenuto anche Gian Benedetto Melis, presidente della commissione percorso nascite regionale e membro della stessa commissione a livello nazionale. (s.p.)