La Nuova Sardegna

Olbia

C’è speranza per la Rsa una società vuole gestirla

di Giandomenico Mele
C’è speranza per la Rsa una società vuole gestirla

Un gruppo nazionale ha presentato un’offerta per prendere in affitto la struttura L’Inail ha chiuso il bando di evidenza pubblica per 270mila euro di canone annuo

05 novembre 2017
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OLBIA. Un importante gruppo nazionale ha presentato un’offerta per l’acquisizione in locazione dei locali della Rsa “Sole di Gallura”. Dopo il fallimento dell’operazione Kos, a causa di intoppi nella procedura di accreditamento, sembra aprirsi una nuova porta sulla speranza di un futuro per la Residenza sanitaria assistita di via Tavolara. L’offerta è in queste ore al vaglio della direzione regionale dell’Inail di Cagliari, che sta valutando tutti i requisiti tecnici e le questioni legali prima di arrivare alla firma del contratto di locazione. Dopo due procedure di gara che non avevano condotto a nessuno sviluppo, è stata una trattativa privata a decidere il destino della Rsa Sole di Gallura di via Tavolara. L’Inail aveva tempo fino al 25 ottobre scorso per trovare un affittuario per l’edificio, a canone annuo di 270 mila euro.

L’ offerta. In attesa delle verifiche previste dalla procedura, dagli uffici dell’Inail arrivano conferme ma nessuna indiscrezione circa il nome della nuova società interessata alla gestione della Rsa di Olbia: solo che si tratta di un nuovo importante gruppo a livello nazionale. Uno spiraglio dopo il naufragio della procedura di accreditamento per il servizio di Residenza sanitaria assistita e, di conseguenza, l’addio all’acquisizione della struttura di via Tavolara da parte del gruppo Kos, colosso dei servizi sanitari e assistenziali: il quale aveva dovuto ritirarsi dalla corsa per l’impossibilità di concludere la procedura di accreditamento presso l’assessorato regionale alla Sanità. Il gruppo Kos, la holding con sede a Milano, lo scorso 14 marzo, attraverso la controllata Istituto Santo Stefano (oggi Kos Care s.r.l) aveva presentato all’Inail un’offerta per la locazione dell’immobile di via Tavolara a Olbia, con l’obiettivo di gestire una residenza sanitaria assistenziale da circa 120 posti letto. Dopo quattro mesi senza che si fosse potuta concretizzare un’ipotesi di autorizzazione e accreditamento della struttura e di convenzione con il servizio sanitario regionale, la società aveva comunicato all’Inail di considerare la propria offerta priva di effetti, anche al fine di consentire alla proprietà di valutare alternative di affidamento dell’immobile e di non pregiudicare il rilancio della struttura.

L’affitto. L’Inail ha così proceduto secondo trattativa privata a evidenza pubblica, abbassando del 10% il canone di locazione, sulla base dei presupposti delle procedure precedenti. Il primo bando prevedeva un canone di locazione a base d’asta che partiva da 300 mila euro l'anno (25 mila euro al mese), per una durata di sei anni rinnovabili per altri sei. Si disponeva che fosse individuata per la stipula del contratto di locazione l’offerta, al rialzo, più alta rispetto all'importo base. Un aspetto importante riguarda la destinazione d'uso, visto che è legata a doppio filo con il futuro mantenimento di un servizio di Rsa nel territorio. Il bando specificava con chiarezza che la destinazione comprende le Rsa, le case protette, le residenze assistite, i centri diurni e ogni altro tipo di accoglienza residenziale transitoria. Potranno inoltre essere svolte in via residuale le attività accessorie a quelle primarie, quali poliambulatorio (anche intramoenia), riabilitazione e trasporto malati. La destinazione dell’edificio resta quindi vincolata alle finalità sociali di Rsa e attività assimilabili ai sensi della legge “Grande Giubileo” e fino al 2020 compreso.

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