La Nuova Sardegna

Olbia

«Vogliamo il faro di Capo Ferro»

di Walkiria Baldinelli
«Vogliamo il faro di Capo Ferro»

Arzachena, il Consiglio rivendica la struttura inserita dalla Regione tra i dieci da cedere ai privati

14 novembre 2017
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ARZACHENA. L'ex stazione semaforica di Capo Ferro potrebbe non diventare un hotel di lusso. Il Comune rivendica a gran voce la struttura inserita da Regione e Agenzia del Demanio nella rete dei dieci fari sardi che entro fine anno, con appositi bandi, saranno ceduti in affitto per 50 anni a privati in grado di ristrutturarli e valorizzarli. «Quando si fanno pianificazioni sul territorio, Regione e Stato devono coinvolgere l'ente locale – dice il sindaco Roberto Ragnedda -. E invece nessuno ci ha contattati, amministriamo Arzachena da cinque mesi, da Cagliari avrebbero potuto chiedere il nostro parere. È una rivendicazione identitaria la nostra: gli immobili dismessi da Stato e Regione, quelli cioè che non rientrano più tra le loro finalità istituzionali, devono far parte del patrimonio comunale, perché tracciano anche le linee di confine». Gli obiettivi della giunta, ratificati ieri dal Consiglio con una delibera votata dalla sola maggioranza - per tutt'altro motivo le opposizioni hanno abbandonato l'aula prima di arrivare alla discussione del punto -, sono più ampi. «Vogliamo ridisegnare la mappa dei confini territoriali attraverso una ricognizione generale sia dei beni immobili che delle aree demaniali – spiega il primo cittadino -, comprese quelle che oggi sono perimetrate nel territorio dell'Ente Parco della Maddalena: le isole di Mortorio, Soffi, Nibali, Cappuccini e Monaci. Tutte zone che storicamente appartengono al territorio di Arzachena. A Roma, vent'anni fa, prima di tracciare la linea del Parco avrebbero dovuto coinvolgere sia il nostro Comune che quello della Maddalena. Al ministro all'Ambiente Gian Luca Galletti abbiamo chiesto di essere inseriti nell'area del Parco. Arzachena è il comune che in estate genera fiorenti attività commerciali, ma neppure i residenti possono accedere liberamente nell'arcipelago. Pertanto devono essere garantite parità di trattamento per gli arzachenesi». Annuncia il presidente del Consiglio comunale, Rino Cudoni: «Da oggi riparte ufficialmente la procedura di rivendicazione del territorio, l'unica via che la legge consente per la tutela dei diritti degli arzachenesi che devono vedere riconosciuto in modo chiaro il loro territorio. Il Consiglio di Stato già molti anni fa aveva evidenziato che la tutela degli interessi del Comune di Arzachena passava attraverso l'esatta individuazione dei confini e sottolineava l'esistenza di un contenzioso già aperto con il Comune della Maddalena presso la Regione».

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