Ladri di gioielli scatenati: svaligiate alcune abitazioni di San Pantaleo
La banda agisce di notte, a colpo sicuro, con un “piede di porco” per forzare porte e finestre
Olbia Non è solo la Costa Smeralda a finire nel mirino delle bande, con orologi di lusso strappati al polso dei turisti mentre passeggiano nel cuore di Porto Cervo o al centro di Cannigione. C’è un altro fronte, più silenzioso ma non meno allarmante, che si sta aprendo a pochi chilometri di distanza: San Pantaleo, borgo incantevole incastonato tra rocce di granito modellate dal vento, è da settimane teatro di una serie di furti in appartamento che preoccupano gli abitanti. Il modus operandi L’ultimo colpo è stato messo a segno l’altro ieri notte, ma si inserisce in una sequenza di episodi fotocopia. I ladri entrano senza farsi notare, scelgono solo abitazioni temporaneamente vuote, e puntano esclusivamente ai gioielli.
I segni sono chiari: chi colpisce sa dove mettere le mani, come aprire una porta o una finestra senza lasciare danni evidenti, e soprattutto quando farlo. Dietro a questi furti, secondo quanto hanno raccontato alcuni dei derubati, ci potrebbe essere un’organizzazione attenta e ben rodata. Una banda sicuramente esperta, composta probabilmente da più persone, che studia meticolosamente le abitudini delle famiglie da derubare. C’è chi ipotizza la presenza di un basista sul posto, qualcuno che si muove nel borgo e che osserva, segnala, annota gli orari, le abitudini, i movimenti.
A colpire è soprattutto la precisione chirurgica con cui questi “Lupin in trasferta” scelgono quando e come entrare in azione: durante le ore serali soprattutto, quando in molte abitazioni – soprattutto quelle di ristoratori o operatori stagionali – non c’è nessuno in casa. Come nell’ultimo furto, avvenuto nella casa di una famiglia di ristoratori. Il colpo è stato messo a segno proprio mentre i proprietari erano al lavoro, in piena stagione estiva.
La banda ha agito con la solita “delicatezza”: ha usato un piede di porco, ma senza danneggiare porte o finestre. Una volta all’interno, ha puntato dritta ai cassetti dove erano custoditi i gioielli di famiglia. Poi la fuga indisturbata con un bottino di sicuro consistente. Le indagini La denuncia è stata presentata immediatamente ai carabinieri, che adesso stanno avviando le indagini. Verrà verificata anche l’eventuale presenza di telecamere di sorveglianza, sia pubbliche che private, per cercare elementi utili all’identificazione dei responsabili. Per ora, però, nessuno è stato ancora identificato. Chi ha colpito ha lasciato dietro di sé solo silenzio e cassetti svuotati.
I furti – messi a segno sia nel centro storico che nelle zone di campagna che circondano il borgo – hanno tutti un comune denominatore: la precisione, l’invisibilità, l’assenza di testimoni. San Pantaleo, che d’estate si riempie di luce, mercatini e visitatori, in questo periodo convive con una nuova ombra, fatta di porte aperte senza rumore, vie tranquille attraversate di notte, e famiglie che tornano a casa trovandola uguale solo in apparenza. Solo entrando, infatti, si accorgono che qualcosa di prezioso non c