La Nuova Sardegna

Olbia

Cane randagio ucciso a colpi di bastone, il processo è sospeso

Cane randagio ucciso a colpi di bastone, il processo è sospeso

L’imputato ha chiesto la ricusazione del giudice Gli atti sono stati inviati alla Corte d’Appello di Sassari

23 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





TELTI. «Non ho ucciso il cane, questa accusa è ignobile. Amo gli animali, possiedo dieci cani». Finito a giudizio insieme al figlio Pietro con l’accusa di aver ucciso a colpi di bastone un cane randagio, Quirico Fiori ha reso dichiarazioni spontanee davanti al giudice che ieri avrebbe dovuto giudicarlo. Ma il processo è stato sospeso. E gli atti inviati alla Corte d’Appello di Sassari che dovrà decidere se sarà lui o altro giudice a emettere sentenza. L’imputato, assistito dall’avvocato Giampaolo Murrighile, ha chiesto la ricusazione del giudice per violazione del diritto di difesa avendo negato l’audizione dei testi presenti.

Bisognerà attendere ancora, quindi, per la conclusione di una vicenda che risale a ben 7 anni fa, avvenuta a Telti. Al centro della vicenda giudiziaria un cane randagio, malato di rabbia, ucciso per strada a colpi di bastone tra atroci guaiti.

Secondo l’accusa – che ha chiesto una condanna a sei mesi di reclusione per i due imputati – a uccidere il cane sarebbero stati Quirico Fiori e suo figlio Pietro. Il pubblico ministero ha ricordato la ricostruzione travagliata della vicenda e le parole dei testimoni. Uno diceva di aver sentito i latrati del povero animale e poi, improvvisamente, di non averlo più sentito abbaiare. Un altro, di aver visto i due con in mano un bastone e una corda che cercavano di prenderlo. Stando alla ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato lo stesso imputato a confessare a uno dei testimoni di aver ucciso il cane perché abbaiava e perché avrebbe potuto accoppiarsi con le femmine di un allevamento di cani da caccia di razza.

Nella sua lunga arringa, la difesa ha sostenuto la totale estraneità ai fatti dei suoi assistiti, contestando la mancata audizione dei testi della difesa. «Chiedo l’assoluzione. Gli elementi assunti anche solamente sentendo i testimoni dell’accusa non sono sufficienti a provare la responsabilità degli imputati», ha detto l’avvocato Murrighile. Smontando tutte le accuse, compresa quella della confessione resa dall’imputato a uno dei testimoni. «È da anni che non si parlano», ha ribadito Murrighile, riportando le parole del suo assistito. Dopo la camera di consiglio il processo è stato sospeso per via dell’istanza di ricusazione. Gli atti sono stati rimessi alla Corte d’Appello di Sassari. (t.s.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative