La Nuova Sardegna

Olbia

Il sindaco: «Fortini militari da recuperare»

Il sindaco: «Fortini militari da recuperare»

Fasolino studia la valorizzazione delle strutture belliche. Al primo posto c’è il bunker Lacidonia

08 gennaio 2018
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GOLFO ARANCI. Gli appassionati di storia militare da queste parti rischiano di impazzire. Il territorio di Golfo Aranci è ancora disseminato di tantissime strutture militari, come fortini e batterie costiere. In fondo Capo Figari è un punto estremamente strategico per la difesa del golfo olbiese. Alcuni fortini si trovano tra i cespugli della macchia mediterranea, sui costoni di Capo Figari e addirittura nel centro abitato. Sono ancora in buono stato ma troppo spesso finiti nel mirino dei vandali. Le strutture militari sono di proprietà del demanio regionale, ma il Comune sogna di poterci un giorno mettere le mani per puntare anche sul turismo di carattere storico. «Due anni fa, dopo un lavoro svolto dai ragazzi delle medie seguiti dal professor Agostino Amucano, avevamo cominciato un primo censimento – spiega il sindaco Giuseppe Fasolino –. C’è anche un nostro concittadino che, dopo aver ottenuto le autorizzazioni, è riuscito a ristrutturare un fortino. Per quanto ci riguarda, la strada non è proprio in discesa perché serve il parere positivo di diversi enti. Ma la nostra intenzione è ristrutturarli e riportarli come ai tempi della guerra. Sarebbe bello creare proprio un percorso che colleghi tutte le strutture». Tra gli edifici meglio conservati c’è sicuramente la batteria costiera «Luigi Serra» di Punta Filasca, tra Cala Greca e Cala Moresca. Un edificio in cemento armato che si affaccia esattamente sul golfo olbiese, utilizzato sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, con tanto di postazioni per i cannoni e stanze scavate nella roccia. Nelle feritoie si legge ancora la scritta «Vincere e vinceremo». Poi c’è il bunker Lacidonia, un posto nascosto e misterioso perché si trova sotto terra. È una specie di città sotterranea fatta di tunnel e stanze gigantesche. Si tratta di un immenso deposito di carburanti a servizio dell’aviazione militare costruito in piena seconda guerra mondiale. Dentro è ancora tutto intatto: condotte, centraline elettriche, manometri, lampadine. E poi ci sono due enormi cisterne: ognuna poteva contenere 5 milioni e 500mila litri di carburante. Entrambe sono sorrette da una selva di 49 colonne alte 9 metri e di un diametro di quasi 2. Il bunker Lacidonia, però, potrebbe uscire presto dall’oblio. Il Comune lo sta acquisendo dalla Regione dietro il pagamento simbolico di 1 euro, in seguito a una delibera nata da un emendamento in finanziaria dello stesso Giuseppe Fasolino, che è anche consigliere regionale. «Non lasceremo il bunker così, stiamo valutando diversi progetti» assicura il sindaco di Golfo Aranci. (d.b.)

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