Niente suite allo Sporting I Molinas: andiamo avanti
di Giandomenico Mele
Il Comune blocca l’ampliamento dell’hotel ma proseguono i lavori nel cantiere L’architetto: non sono in discussione le 10 nuove camere e il centro congressi
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PORTO ROTONDO. Disco rosso per le quattro nuove suite a cinque stelle dell’hotel Sporting, a Porto Rotondo. La battaglia urbanistica sull’albergo della famiglia Molinas però è più complessa: un cantiere è fermo al palo, ma un altro viaggia spedito con le ruspe in piena attività per costruire 10 nuove camere, un centro congressi e area benessere. Il no agli ampliamenti riguarda una variante in corso d’opera in base al piano particolareggiato di Porto Rotondo, all’interno del piano di fabbricazione del comune di Olbia. Ma proprio il Comune ha detto no. La famiglia Molinas va però avanti con il progetto già approvato nel 2015, utilizzando il Piano Casa.
I progetti. «La famiglia Molinas non è d’accordo con l’interpretazione del Comune, ma ci atteniamo alle indicazioni arrivate nella conferenza di servizi – spiega Gottardo Virdis, architetto e responsabile dei lavori nell’albergo –. Il parere di non conformità, però, riguarda solo la seconda variante, sulla richiesta dell’ottobre 2017 per il completamento definitivo dell’hotel utilizzando tutti i volumi del comparto. Proseguiamo quindi con la concessione edilizia per realizzare una strada, un centro congressi, 10 nuove camere e un centro benessere. Non proseguiremo, invece, sul progetto per la costruzione di 4 suite, con ampliamenti resi necessari dall’esigenza di adeguare le camere alle richieste della clientela».
Nuovi standard. «Il concetto chiave è che lo Sporting è una struttura di eccellenza nel comune di Olbia e deve adattarsi alle mutate esigenze della clientela – aggiunge l’architetto –. Le camere sono di vecchia concezione. Devono adeguarsi ai livelli di una struttura a 5 stelle. Consideriamo questa variante “congelata”, proseguiremo con i lavori autorizzati in attesa che si sblocchino anche quelli nuovi». Variante che era stata proposta dalla giunta Giovannelli, sulla quale poi quella guidata dal sindaco Settimo Nizzi è intervenuta nel giugno scorso. Ora è ferma in Regione, al vaglio del comitato tecnico di controllo. Il 19 gennaio scorso i tecnici comunali incaricati dell’istruttoria avevano dichiarato che «l’intervento proposto non è conforme alla normativa urbanistica edilizia, in quanto contrasta con la variante generale di riassestamento dei vincoli preordinati all’esproprio su aree destinate a standard urbanistici», adottata dal consiglio comunale nel gennaio 2013.
Solo ristrutturazione. Variante che, attualmente, individua come interventi realizzabili nella zona B6 di Porto Rotondo solo quelli di restauro, risanamento igienico e funzionale, ristrutturazione edilizia. Ogni ulteriore intervento è subordinato alla esecutività della variante al piano particolareggiato. Pertanto l’ultimo progetto proposto dalla famiglia Molinas, trattandosi di ampliamento volumetrico, è stato considerato non conforme.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I progetti. «La famiglia Molinas non è d’accordo con l’interpretazione del Comune, ma ci atteniamo alle indicazioni arrivate nella conferenza di servizi – spiega Gottardo Virdis, architetto e responsabile dei lavori nell’albergo –. Il parere di non conformità, però, riguarda solo la seconda variante, sulla richiesta dell’ottobre 2017 per il completamento definitivo dell’hotel utilizzando tutti i volumi del comparto. Proseguiamo quindi con la concessione edilizia per realizzare una strada, un centro congressi, 10 nuove camere e un centro benessere. Non proseguiremo, invece, sul progetto per la costruzione di 4 suite, con ampliamenti resi necessari dall’esigenza di adeguare le camere alle richieste della clientela».
Nuovi standard. «Il concetto chiave è che lo Sporting è una struttura di eccellenza nel comune di Olbia e deve adattarsi alle mutate esigenze della clientela – aggiunge l’architetto –. Le camere sono di vecchia concezione. Devono adeguarsi ai livelli di una struttura a 5 stelle. Consideriamo questa variante “congelata”, proseguiremo con i lavori autorizzati in attesa che si sblocchino anche quelli nuovi». Variante che era stata proposta dalla giunta Giovannelli, sulla quale poi quella guidata dal sindaco Settimo Nizzi è intervenuta nel giugno scorso. Ora è ferma in Regione, al vaglio del comitato tecnico di controllo. Il 19 gennaio scorso i tecnici comunali incaricati dell’istruttoria avevano dichiarato che «l’intervento proposto non è conforme alla normativa urbanistica edilizia, in quanto contrasta con la variante generale di riassestamento dei vincoli preordinati all’esproprio su aree destinate a standard urbanistici», adottata dal consiglio comunale nel gennaio 2013.
Solo ristrutturazione. Variante che, attualmente, individua come interventi realizzabili nella zona B6 di Porto Rotondo solo quelli di restauro, risanamento igienico e funzionale, ristrutturazione edilizia. Ogni ulteriore intervento è subordinato alla esecutività della variante al piano particolareggiato. Pertanto l’ultimo progetto proposto dalla famiglia Molinas, trattandosi di ampliamento volumetrico, è stato considerato non conforme.
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