La Nuova Sardegna

Olbia

L’aeroporto ora diventa un laboratorio del turismo

di Dario Budroni
L’aeroporto ora diventa un laboratorio del turismo

Geasar e Regione organizzano sette appuntamenti di studio rivolti agli operatori. Si parte con la valorizzazione dei borghi e dell’archeologia. Focus sulla Germania 

09 marzo 2018
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OLBIA. Non è più soltanto un caotico luogo di passaggio. L’aeroporto ha un cervello che genera impulsi e nuove idee. Lo scalo olbiese è sempre più la cabina di regia delle strategie turistiche del futuro. Il Costa Smeralda fa da tramite e si piazza a metà strada tra chi sbarca in città e chi il turismo lo fa per professione. È un lavoro portato avanti da tempo e che adesso si arricchisce ulteriormente con «Sardinia tourism Call2Action», un progetto attivato dalla Geasar con il sostegno della Regione. L’aeroporto Costa Smeralda organizza un percorso di sette appuntamenti formativi con l’obiettivo di individuare tattiche e strategie da mettere in campo nei prossimi anni, con un occhio di riguardo alla destagionalizzazione.

Turisti da ascoltare. Si tratta di una serie di incontri dedicati a studiosi, professionisti, operatori e amministratori. «È un progetto ambizioso – spiega Lucio Murru, direttore commerciale di Geasar, mentre l’ad è Silvio Pippobello –. L’obiettivo è costruire una cultura turistica cercando di essere il meno autoreferenziali possibile. Andremo a farci spiegare direttamente dai turisti cosa vorrebbero trovare quando sbarcano in Sardegna». Sulla stessa linea Barbara Argiolas, assessore regionale al Turismo: «È una concreta possibilità per gli operatori di approfondire la conoscenza sui mercati nell’ottica di un’offerta capace di intercettare le esigenze dei vari target di viaggiatori».

Il programma. Gli appuntamenti sono sette e ognuno si svilupperà in tre giornate. Si partirà il 4 aprile con un evento di approfondimento sul turismo dei borghi. La prima giornata prevede un tavolo tecnico e l’osservazione del mercato francese, secondo per presenze nell’isola. Durante la seconda giornata, una conferenza tematica con istituzioni, operatori e professionisti internazionali, con lo studio di alcune strategie di successo già attuate per esempio in Francia, Svizzera e Spagna. Per la terza giornata, infine, un educational tour nei vari borghi dell’isola. Il programma proseguirà fino all’autunno. A maggio sarà la volta dello studio incentrato sul turismo culturale–archeologico, mentre a giugno toccherà al settore dell’enogastronomia. Si riprenderà a settembre con vela e golf, poi il turismo attivo a ottobre e il turismo dei cammini a novembre. I focus sui mercati non riguarderanno soltanto la Francia, ma anche Austria, Olanda, Regno Unito, Svizzera e Cina. Una attenzione particolare sarà dedicata alla Germania: al mercato tedesco, di gran lunga il più importante, sarà rivolta una formazione specifica che sarà avviata il 18 aprile.

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