La Nuova Sardegna

Olbia

Saccheggio selvaggio all’hotel Limbara: scoppia la polemica

di Angelo Mavuli
Saccheggio selvaggio all’hotel Limbara: scoppia la polemica

Dopo l’interrogazione della Amic, altre dure reazioni Addis (Pd): il caso esplose a ottobre, denuncia in ritardo

11 marzo 2018
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TEMPIO. All’indomani dello tsunami suscitato dall’interrogazione del consigliere comunale, Alessandra Amic, sul selvaggio saccheggio sistematicamente messo in essere nell’Hotel Limbara di Curradureddu dalla Sardinialand e dalle sue raggruppate, (contro cui il Comune, con la delibera numero 4 si è peraltro costituito in giudizio il 10 gennaio scorso, per “gravi inadempimenti contrattuali”), in città si scatenano i commenti e le polemiche.

Rabbia e ricordi. I commenti sono conditi da enorme rabbia, nel vedere ancora una volta vanificate, oltre che ingenti somme di denaro pubblico, anche le speranze di rinascita per avere una città turistica a tutto tondo. I cui ricordi, assieme a numeri reali di presenze, risalgono a mezzo secolo fa, quando Tempio per lunghi anni, per oltre cinque mesi, si trasformava in città satellite di Cagliari. Tempi lontani.

Fallimenti. Ora, ancora una volta e per l’ennesima volta, dicono in molti, così come è accaduto per Rinagghju, per la Pischinaccia, per la viabilità tradita e per mille altri problemi ancora, la città piange sulle macerie di un altro fallimento e sulle presunte ruberie, attuate pare nell’indifferenza di quanti, pur sapendo, hanno sottovalutato le segnalazioni. Oggi si piange sul latte versato e si chiede giustizia. Chi paga? Un capro espiatorio che paghi per tutti? Tanti colpevoli difficili da punire e per questo destinati a non pagare? Comunque sia, è un rebus particolarmente difficile per risolvere il quale si guarda con molta speranza alla magistratura.

Indagini lontane. Sulla vicenda, intanto, nello strettissimo riserbo dei carabinieri, si apprende che una parte minima del materiale rubato, forse l’otto per cento, sarebbe stato recuperato dalla polizia locale, con i mezzi della protezione civile, in un paese della Gallura. Il materiale “insignificante” rispetto a quello portato via, sarebbe custodito sotto sequestro, in un garage della città.

Le reazioni politiche. In fibrillazione gli schieramenti politici. Eccp il Pd: «Non sappiamo se sia più grave la situazione dell’Hotel Limbara o l’indifferenza per la cosa pubblica dell’amministrazione Biancareddu–Aisoni - scrive in un comunicato Mario Addis, segretario del Pd, che accusa la giunta “di fare danni anche nel suo conclamato, e più volte denunciato, immobilismo -. Tutti assolutamente fermi - dice ancora Mario Addis -, anche davanti ad una relazione dirigenziale che risale al 26 ottobre scorso in cui sono elencati con precisione gli arredi e corredi mancanti e depredati. Un elenco lunghissimo che lascia interdetti, e per il quale la giunta soltanto il 13 gennaio successivo ha presentato una denuncia. Tra l’altro riferita esclusivamente a inadempienze contrattuali». Più concisa, invece, la dichiarazione dei componenti di Ripensare Tempio che dopo avere ricordato una loro vecchia interrogazione sull’argomento, pur chiedendo all’amministrazione comunale di farsi carico del problema, dicono «di essersi voluti metter in attesa, essendo a conoscenza di una indagine in corso da parte della magistratura e dei carabinieri». Altre dichiarazione ufficiali sono attese nei prossimi giorni.



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