La Nuova Sardegna

Olbia

Accolto il ricorso: la Codess gestirà le case famiglia Assl

Accolto il ricorso: la Codess gestirà le case famiglia Assl

Il Consiglio di Stato ha cancellato la sentenza del Tar  Chiuso il contenzioso su un appalto da 7 milioni di euro

31 marzo 2018
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OLBIA. Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato contro l’Ats per l’aggiudicazione della gara d’appalto per la gestione delle case famiglia di Olbia e Tempio. Si chiude quindi definitivamente, e senza alcuna interruzione del servizio, la battaglia giudiziaria sulla gestione delle case famiglia della Assl gallurese.

I giudici amministrativi riuniti nei scorsi giorni a Cagliari hanno discusso del ricorso promosso dalla Codes Sociale Ctr onlus e dalla Ats, che avevano impugnato la sentenza del Tar Sardegna, favorevole invece alla cooperativa sociale Ctr onlus, che aveva stabilito l’annullamento dell’aggiudicazione della gara d’appalto al primo classificato.

Dall’aprile 2017 la gestione delle strutture di Olbia e Tempio è proseguita, senza interruzione di continuità, con l’aggiudicataria della gara d’appalto bandita nel 2016 dall’allora Asl di Olbia, con il raggruppamento temporaneo di impresa (rti) composto da Codess sociale cooperativa sociale onlus e il Consorzio territoriale network – etico soc. coop Consortile onlus. Contro di questi aveva presentato ricorso la cooperativa sociale Ctr onlus (seconda classificata nella graduatoria). Il Tar con la sentenza aveva stabilito che il primo classificato dovesse esser escluso per un vizio dell’offerta. Ora la sentenza del Consiglio di Stato ribalta lil giudizio di primo grado. «Il Consiglio di Stato – spiega la direzione di Ats – ha infatti ritenuto che la Ats e la Assl di Olbia avessero operato correttamente, ritenendo valida l’offerta dell’impresa che è risultata essere la prima classificata della procedura di gara e che dall’aprile 2017 gestisce le strutture».

Si tratta di uno degli appalti più importanti dell’ultima fase della gestione commissariale della futura Assl della Gallura, con il quale si era indetto un bando per la gestione delle case famiglia di Olbia e di Tempio. L’amministrazione aveva previsto l’affidamento, per 5 anni, del servizio di gestione di tre strutture di tipo residenziale già esistenti, per l’ammontare complessivo di 7 milioni e 130 mila euro. Le strutture sono: una Comunità ad alta intensità terapeutica che si trova a Olbia (8 posti); un gruppo residenziale di integrazione sociale a Tempio (8 posti); un gruppo di convivenza a Olbia (8 posti, ripartiti in 2 alloggi, 4 uomini e 4 donne). Si tratta di un appalto “misto” comprensivo di servizi, lavori e forniture, dove i servizi hanno assoluta prevalenza. Pertanto l’appalto è stato qualificato come un “appalto di servizi”. In particolare era prevista l’esecuzione di lavori di ristrutturazione per le due sedi, di Olbia e di Tempio.

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