La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, niente arselle e tartufi fino a settembre

di Dario Budroni
Olbia, niente arselle e tartufi fino a settembre

Stop alla raccolta e alla commercializzazione dei molluschi pregiati. Il Consorzio: «Un sacrificio per dare nuove regole»

25 aprile 2018
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OLBIA. Chi ama le arselle dovrà prepararsi a qualche mese di astinenza. Una sofferenza necessaria in vista di una operazione che metterà in regola l’intero comparto. Fino a settembre, e quindi per tutta la stagione estiva, non si potrà raccogliere e commercializzare uno dei simboli del golfo e della cucina olbiese. Il motivo lo spiega Mauro Monaco, il presidente del Consorzio dei molluschicoltori che un anno fa ha ottenuto in concessione dalla Regione 150 ettari di mare per 15 anni. «Lo scorso anno abbiamo fatto domanda per poter raccogliere nuove specie oltre le cozze e le ostriche – spiega Monaco –. Stiamo parlando quindi di arselle, tartufi, cannolicchi e bocconi. E così è partito l’iter per la classificazione delle aree. È un iter portato avanti dalla Asl e pagato da noi circa 20mila euro. Alla fine la Regione dovrà elaborare i dati e a settembre il percorso dovrebbe essere terminato. Dopodiché potremo dare il via alla raccolta e al rilancio del settore». L’operazione metterà fine ad anni senza regole nel golfo. Il settore sarà così ufficialmente riconosciuto e potrà incamminarsi verso un reale sviluppo. «Ovviamente dispiace dover rinunciare alle arselle per qualche mese, ma è uno sforzo che servirà a migliorarci» aggiunge Monaco.

Niente arselle. Dunque, per ora è impossibile trovare le arselle di Olbia al ristorante o in pescheria. Stesso discorso per bocconi, cannolicchi e tartufi. «Se qualcuno dovesse trovarle, sappia che la raccolta è avvenuta in modo irregolare – sottolinea il presidente del Consorzio –. Le arselle non possono essere raccolte in aree non classificate». Insomma, un modo per mettere fine al fenomeno dell’abusivismo e per dare il giusto valore a un antico mestiere, negli anni praticato da tantissimi olbiesi, ma mai realmente regolamentato. Dopo la classificazione delle aree, in ogni specchio di mare assegnato al Consorzio potranno operare solamente le imprese e le cooperative consorziate, che naturalmente provvederanno anche alla depurazione.

Lo sviluppo. All’orizzonte non ci sono soltanto le regole, ma anche lo sviluppo. «Dopo anni di sfruttamento anche indiscriminato del golfo, la raccolta delle arselle avverrà secondo determinati criteri. Ci sarà una vera ripartenza di questo mondo così importante per la città – assicura il presidente del Consorzio Mauro Monaco –. Le cooperative e le aziende investiranno e rilanceranno il settore, che crescerà in maniera più dinamica. Tocca solo pazientare un po’, perché vivremo anni di grandi soddisfazioni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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