Mele: all’Isola dei gabbiani neanche un abuso edilizio
La difesa del proprietario del camping di Isuledda indagato dalla Procura Il 14 giugno il gip deciderà sull’opposizione all’archiviazione chiesta dal pm
31 maggio 2018
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PALAU. «Nel mio camping non è stato commesso alcun abuso edilizio». L’imprenditore Luciano Mele, proprietario del camping “Isola dei gabbiani”, indagato per lottizzazione abusiva e abusi edilizi, rimarca quanto ha cercato di dimostrare in questi anni alla Procura di Tempio che sui presunti illeciti realizzati nel campeggio di Isuledda ha aperto un’inchiesta sfociata ora in una richiesta di archiviazione, a cui si è opposta la parte offesa, gli eredi Soranzo, confinanti del campeggio. Il 14 giugno si terrà l’udienza per discutere sull’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dall’ex sostituto procuratore Gianluigi Dettori: il gip Andrea Pastori deciderà se archiviare o meno la posizione di Mele e far cadere quindi le ipotesi di reato a lui contestate. «La richiesta di archiviazione del pubblico ministero nei miei confronti – dice Luciano Mele, assistito dall’avvocato Ivano Iai – consegue ad anni di approfondite indagini e verifiche tecniche della magistratura sullo stato dei luoghi. Indagini che hanno accertato, in conclusione, che nessun abuso edilizio è stato commesso dalla società “I Gabbiani”. La società gestisce un’attività di campeggio in piena legittimità e regolarità, sebbene sia stata e sia tuttora oggetto di turbative e molestie. A volte, infatti – commenta Mele – chi rispetta le norme è preso di mira con denunce pretestuose e sospette, soffrendo il patimento di procedimenti lunghi all’esito dei quali, come in questo caso, alla fine emerge la verità. Se di abusi edilizi sull’isola deve parlarsi, si guardi non a quelli immaginari e infatti smentiti dalla stessa Procura ma a quelli acclarati, nella proprietà dei denuncianti, con sentenza del Tar del 23 maggio 2017 e ordine di demolizione e ripristino dello stato originario dei luoghi».
Per sapere come si chiuderà la vicenda giudiziaria e il duello che va avanti da anni tra Mele e gli eredi della famiglia Soranzo, bisognerà aspettare a metà giugno. Daniela Masu, figlia della defunta Micaela Soranzo, proprietaria del terreno confinante al camping, costituita parte civile con l’avvocato Gianfranco Grussu, contesta nell’opposizione all’archiviazione del pubblico ministero vari aspetti: dal fatto che si tratti di case amovibili in quanto sono collegate ai servizi e pur avendo le ruote non vengono mai portate via, alla «tenuità dell’offesa» evidenziata dal pubblico ministero, per concludere all’irregolarità formale delle autorizzazioni rilasciate dal comune di Palau. (t.s.)
Per sapere come si chiuderà la vicenda giudiziaria e il duello che va avanti da anni tra Mele e gli eredi della famiglia Soranzo, bisognerà aspettare a metà giugno. Daniela Masu, figlia della defunta Micaela Soranzo, proprietaria del terreno confinante al camping, costituita parte civile con l’avvocato Gianfranco Grussu, contesta nell’opposizione all’archiviazione del pubblico ministero vari aspetti: dal fatto che si tratti di case amovibili in quanto sono collegate ai servizi e pur avendo le ruote non vengono mai portate via, alla «tenuità dell’offesa» evidenziata dal pubblico ministero, per concludere all’irregolarità formale delle autorizzazioni rilasciate dal comune di Palau. (t.s.)