minacce e ingiurie
I maestri di arti marziali dal giudice di pace
OLBIA. Quello davanti al giudice di pace di Olbia è un nuovo round della battaglia giudiziaria che si combatte da anni tra due maestri di arti marziali di Olbia, Gabriele Manunta e Mario Rama. Il...
11 luglio 2018
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OLBIA. Quello davanti al giudice di pace di Olbia è un nuovo round della battaglia giudiziaria che si combatte da anni tra due maestri di arti marziali di Olbia, Gabriele Manunta e Mario Rama. Il processo per il presunto pestaggio ai danni di Rama si era concluso nel novembre scorso davanti al tribunale di Tempio con l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” per Manunta e quattro allievi della sua palestra .
Ieri, il giudice di pace ha emesso sentenza “di non doversi procedere” nei confronti dello stesso Manunta per un episodio accaduto nel dicembre 2010, successivo quindi al primo fatto.
Il maestro di Kickboxing ed Mma (arti marziali miste), era stato querelato da Mario Rama per minacce e ingiuria. Secondo l’imputazione, Manunta si sarebbe avvicinato a Rama, alla presenza di diverse persone, dicendogli che «gli avrebbe strappato la testa e mangiata a morsi» e che «le sue denunce, a lui, non gli facevano paura».
Era scattata quindi la querela. Ma dopo alcune udienze nelle quali l’avvocato e la parte offesa non si erano presentati, il giudice di pace, anche su richiesta del difensore di Gabriele Manunta, l’avvocato Marzio Altana, aveva deciso di far notificare alla parte offesa un atto col quale chiedeva di presentarsi in udienza per verificare se avesse ancora interesse a proseguire la causa.
Non essendosi presentato neppure questa volta, il giudice di pace ha ritenuto che fosse una remissione tacita della querela.
Così, ha emesso sentenza di non doversi procedere per quanto riguarda le minacce, altrettanto per le ingiurie che, essendo stato depenalizzato, non è considerato più reato (t.s.)
Ieri, il giudice di pace ha emesso sentenza “di non doversi procedere” nei confronti dello stesso Manunta per un episodio accaduto nel dicembre 2010, successivo quindi al primo fatto.
Il maestro di Kickboxing ed Mma (arti marziali miste), era stato querelato da Mario Rama per minacce e ingiuria. Secondo l’imputazione, Manunta si sarebbe avvicinato a Rama, alla presenza di diverse persone, dicendogli che «gli avrebbe strappato la testa e mangiata a morsi» e che «le sue denunce, a lui, non gli facevano paura».
Era scattata quindi la querela. Ma dopo alcune udienze nelle quali l’avvocato e la parte offesa non si erano presentati, il giudice di pace, anche su richiesta del difensore di Gabriele Manunta, l’avvocato Marzio Altana, aveva deciso di far notificare alla parte offesa un atto col quale chiedeva di presentarsi in udienza per verificare se avesse ancora interesse a proseguire la causa.
Non essendosi presentato neppure questa volta, il giudice di pace ha ritenuto che fosse una remissione tacita della querela.
Così, ha emesso sentenza di non doversi procedere per quanto riguarda le minacce, altrettanto per le ingiurie che, essendo stato depenalizzato, non è considerato più reato (t.s.)
