La Nuova Sardegna

Olbia

Sbarra e grandi sassi ostruiscono l’accesso al lido Marmoratina

Sbarra e grandi sassi ostruiscono l’accesso al lido Marmoratina

Santa Teresa, si tratta dell’unico ingresso che porta al mare Residenti e commercianti: «Il Comune intervenga subito»

07 agosto 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SANTA TERESA. Due massi impediscono ai villeggianti di parcheggiare le auto in un’area standard comunale, a pochi passi dall'unico ingresso che porta alla spiaggia della Marmoratina. Non solo. Come segnalano alcuni turisti, diversi residenti e commercianti del condominio, a scoraggiare i fruitori c'è anche una sbarra automatica. «Con addetti alla sorveglianza che invitano gli automobilisti non autorizzati a sostare altrove, ma con i massi posizionati e la sbarra sull'area pubblica gli stalli da una quarantina si riducono a cinque», spiega Giorgio Baylask, titolare di un’agenzia immobiliare e gestore di attività commerciali nel villaggio che confina con la struttura alberghiera Aeroviaggi. Lamentano il mancato libero accesso dei bagnanti all'unica strada che porta al mare. «A piedi si può passare – sottolinea Baylask –, ma scendere per diversi metri con sdraio, ombrelloni, bimbi e anziani è effettivamente un disagio per i turisti, perché al momento non ci sono altri parcheggi pubblici nelle vicinanze. Abbiamo segnalato la situazione al Comune». La querelle ruota sulla proprietà dell'area. «Nel 2000, durante la riperimetrazione dell'intera struttura a fini catastali, la società sarda Grandi alberghi che negli anni Ottanta del secolo scorso costruì il villaggio cedette parte di quest'area al Comune – spiega cartografie alla mano l'imprenditore –. Nel 2013 però il condominio, con un'autocertificazione ne attestò la proprietà. L’ente locale rilasciò così l'autorizzazione per posizionare la sbarra. Due anni fa d’ estate vennero anche posizionati due massi per impedire la sosta, furono rimossi dal Comune dopo insistenti segnalazioni da parte nostra e di diversi turisti. Quest'anno sono stati riposizionati». La sbarra e i massi della discordia creano ulteriori disagi per imprenditori e commercianti. «Mi faccio portavoce dei disagi di residenti e commercianti che in questa stagione sono stati costretti a non aprire i battenti. Io stesso ho investito oltre 700mila euro per rimettere a posto un ristorante, ma non ci sono le condizioni per tenere aperto visto che il villaggio è oggi popolato solo da poche anime». (w.b.)

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative