La Nuova Sardegna

Olbia

La Chiesa apre a gay e divorziati: nasce il centro d’ascolto In.Casa

di Stefania Puorro
La Chiesa apre a gay e divorziati: nasce il centro d’ascolto In.Casa

La Diocesi di Tempio-Ampurias cambia approccio nel rispetto dell’esortazione apostolica del Papa Don Bucciero e don Theron: «Pronti a dare risposte a chi vive tra la sofferenza e lo smarrimento»

14 ottobre 2018
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OLBIA. La Chiesa gallurese apre ai divorziati, ai gay, alle coppie di fatto. Lo fa con l’ascolto e con il dialogo cercando di individuare il percorso più adeguato «perché tutti possano sentirsi parte integrante della comunità cristiana». Si abbattono, dunque, le “categorie” verso le quali, in passato, la Chiesa metteva dei divieti. E si cambia radicalmente l’approccio. Davanti c’è la persona e non il divorziato o l’omosessuale. «Persone che vivono con dolore il non sentirsi pienamente accolti nella Chiesa» e con cui si deve condividere un cammino.

E’ così che la Diocesi di Tempio Ampurias ha creato il centro d’ascolto diocesano “In.Casa.”. Che vuole dire: incontro, consulenza, accoglienza, sostegno, ascolto. Un centro che rivolge una domanda ai tanti che hanno un vissuto di sofferenza e che hanno bisogno di essere presi per mano: “Ne vuoi parlare con noi?”. Non un semplice annuncio, ma un aiuto vero e immediato che diventa operativo già da questo lunedì. La sede è in via Cagliari 4, nella casa vescovile, vicino alla chiesa di San Paolo, e qui ci sarà sempre qualcuno a disposizione per due giorni la settimana: il lunedì e il venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Poi c’è un numero di telefono che si può contattare (il 329-2464649), una chat su whatsapp (329-2464649) e la pagina Facebook IN.C.A.S.A.

Il nuovo centro d’ascolto diocesano, fortemente voluto dal vescovo di Tempio Ampurias Sebastiano Sanguinetti, è stato presentato ieri nella sede vescovile di Olbia da don Mauro Bucciero (è lui il responsabile) e da don Theron Oscar Casula (responsabile diocesano per la pastorale familiare). «Se la famiglia - ha detto don Theron - è un fondamento per la società civile, lo è anche per il cammino della Chiesa. Ma la famiglia vive spesso situazioni difficili e non può essere lasciata da sola. E se queste situazioni difficili vengono vissute da divorziati o da coppie di fatto, dobbiamo stare al loro fianco».

«“Incasa” vuol dare una risposta a chi soffre, a chi vive un disagio e non sa cosa fare - ha aggiunto don Mauro Bucciero -. Accogliamo e condividiamo, dunque, le parole del Papa che nell’Amoris Laetitia, sull’amore della famiglia, ha detto che è indispensabile accompagnare pastoralmente i separati, i divorziati e gli abbandonati anche con centri di ascolto specializzati. Noi, avvalendoci della collaborazione di un team di professionisti (avvocati, psicologi e assistenti sociali che hanno seguito corsi di formazione) abbiamo creato il nostro centro attraverso il quale vogliamo ascoltare il vissuto di chi si pone una domanda dando poi singolarmente una risposta. Anche con l’obiettivo di fare un po’ di chiarezza di fronte a tante false indicazioni. Dobbiamo tenere conto che oggi ci sono uomini e donne di tutte le età che vogliono riappropriarsi della comunità cristiana: pensiamo ai primi divorziati, che hanno 70-75 anni, e che non possono essere lasciati soli. Ma anche l’omosessuale può venire da noi, e noi ascolteremo la sua storia. Bisogna cambiare passo, aprire le porte a chi chiede un aiuto, senza dare alcun giudizio. Daremo delle indicazioni, delle informazioni e se c’è una strada da seguire, la percorreremo insieme».

Probabilmente, anche in Gallura, non tutti i sacerdoti saranno disposti ad adeguarsi al cambio di passo «ma noi - ha chiuso don Mauro Bucciero - lavoriamo per ciò che riteniamo giusto, avendo a cuore, come ribadisce Papa Francesco, le persone accomunate da sofferenza e smarrimento».



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