La Nuova Sardegna

Olbia

Batteri tra le cozze e le coop accusano: «Depuratori in tilt»

La verità alla fine è arrivata. La presenza di batteri fecali nelle acque della zona del Padrongianus, che aveva causato lo stop momentaneo alla raccolta delle cozze, ha un origine precisa. A...

28 ottobre 2018
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La verità alla fine è arrivata. La presenza di batteri fecali nelle acque della zona del Padrongianus, che aveva causato lo stop momentaneo alla raccolta delle cozze, ha un origine precisa. A comunicarlo è Mauro Monaco, il presidente del Consorzio dei molluschicoltori che riunisce tutte le cooperative dei mitilicoltori. In poche parole, lo sversamento è stato provocato da alcuni impianti andati in tilt. «Il consorzio, dopo aver richiesto al servizio ambiente della Provincia e all’Arpas giustificazioni su presunti inquinamenti avvenuti nel golfo di Olbia, ha ricevuto formalmente dall’Arpas la comunicazione di Abbanoa che comunicava sia alla Provincia che all’Arpas che il 5 ottobre il lotto 4 gestito da Abbanoa e da Acciona Agua era andato in tilt dopo gli eventi meteorologici – spiega Mauro Monaco –. Il lotto 4 comprende i depuratori di Olbia, Sa Corroncedda, tutti gli impianti di sollevamento fognario sia di Olbia che di Pittulongu, oltre gli altri impianti di Padru, Loiri Porto San Paolo, Golfo Aranci, Sant’Antonio di Gallura e altri ancora. Il consorzio ora vuole sapere come mai un evento così importante che ha causato sversamenti di liquami nel golfo non abbia subito allertato la Assl (Abbanoa comunica il disservizio solo l’8 ottobre) e, immaginiamo noi, il Comune, visto che la Assl il 9 ottobre ha eccettuato il campionamento delle cozze riscontrando la non conformità ma comunicandola solo il 15 ottobre e l’ordinanza di chiusura temporanea è del 16, poi ritirata il 19 ottobre. Intanto sono passati 11 giorni».

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