La Nuova Sardegna

Olbia

Versa l’acqua nel terreno: multato

Versa l’acqua nel terreno: multato

Dorgali, turista deluso per il trattamento ricevuto da un vigile urbano  

24 ottobre 2019
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DORGALI. Multato di vigili urbani di Dorgali perché avrebbe scaricato, secondo lui, acqua sul suolo pubblico nei pressi dell’area sportiva di Iscrittiorè a Cala Gonone. La protesta in una lettera che porta il titolo “Lettera da un cliente ventennale ormai perso” dove si legge: «Le sto contestando e verbalizzando il fatto che lei scarica su suolo pubblico, le è chiaro vero?». Questo, secondo il turista , quanto gli sarebbe stato contestato dall’agente di polizia municipale dorgalese durante un controllo del territorio.

«Mi hanno multato perché scaricavo dal camper sul suolo pubblico – scrive il turista –. Ed è vero, certe cose non si fanno, ma era acqua potabile, raccolta alla fonte di Genna Silana, usata per sciacquare due tazzine, un bicchiere e due cucchiaini, senza sapone – si legge ancora nella lettera inviata poi al giornale –. Stavo direttamente scaricando la poltrona sul suolo ghiaioso del parcheggio di una falesia, che è un ex cava, ancora piena di cumuli di macerie e copertoni abbandonati, come si può vedere dalla foto che ho allegato. Falesia che, se oggi è ancora fruibile, credo sia proprio esclusivamente merito di quei pochi arrampicatori che ancora la frequentano».

Secondo il climber è proprio l’amministrazione comunale del paese non sarebbe tanto favorevole a questo genere di turismo.

«Considerando soprattutto lo stato di abbandono delle falesie di Cala Gonone – scrive – vent’anni fa una delle mete più ambite dagli arrampicatori di mezza stagione e non solo, vista la vicinanza con il mare, penso ad alcune chiodature che, in alcuni settori, sono realmente pericolose. Non dico – sottolinea il turista – che ero giustificato a scaricare, perché non lo ero affatto, ma mi piacerebbe vedere che tutta questa pignoleria per salvaguardare il territorio fosse applicata equamente a tutti gli ambiti. Ma così non è».

«Mi spiace – aggiunge l’amante delle arrampicate nella lunga lettera – perché da vent’anni vengo in questo posto che d’ora in poi visiterò solo per andare a trovare i vecchi amici. Ad arrampicare, come la gran parte degli arrampicatori ormai fa, andremo in comuni tipo Ulassai, Baunei, per citarne alcuni – conclude il turista deluso – dove l’arrampicatore è benvisto e soprattutto il territorio è attrezzato e preparato alla nostra presenza. Che non è turismo “low cost” ma scelta di vita».

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