La Nuova Sardegna

Olbia

Lacrime e rabbia in aula per gli espropri a Putzolu

di Serena Lullia
Lacrime e rabbia in aula per gli espropri a Putzolu

I piccoli proprietari delle aree all’ingresso del borgo contro la scelta del Comune  Bocciata la controproposta di spostare parcheggi e scuola in un altro terreno

02 novembre 2019
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OLBIA. Per la legge sono espropri per pubblica utilità. Uno strumento a cui gli enti ricorrono in nome di un interesse superiore. Quello pubblico. Di fronte al quale le ragioni dei privati perdono valore. Come nel caso del progetto per realizzare i parcheggi e la palestra della scuola di Putzolu. La maggioranza porta in Consiglio e approva la variante al Piano di fabbricazione con cui espropria un ettaro e mezzo di terreni tra via Putzolu e via Raica. Appartengono a quattro piccoli proprietari. Tra di loro c’è una giovane donna. Ascolta la presentazione della delibera fatta dal presidente della commissione Urbanistica, Bastianino Monni. «Con questo progetto riqualifichiamo l’area – spiega Monni –, la mettiamo in sicurezza creando i parcheggi e la dotiamo di una palestra che funge da punto di aggregazione». La discussione non è ancora finita che dal pubblico si alza una giovane donna. Tra le lacrime chiede di non portarle via il terreno in cui tiene degli animali. «Non è un’area degradata – urla contro Monni con la voce rotta dai singhiozzi –. È la mia vita. Nessuno è mai venuto a chiedermi cosa ne pensassi del progetto. Mi avete mandato solo la lettera di esproprio». I vigili con garbo accompagnano la donna fuori dall’aula. Nei Consigli comunali il pubblico non può intervenire. Viene raggiunta dal consigliere comunale Tore Pinna e dal consigliere regionale Angelo Cocciu. Provano a rassicurarla. Anche gli altri piccoli proprietari contestano gli espropri. In aula porta la loro voce il consigliere di Progetto Olbia, Davide Bacciu. «Non si può che essere d’accordo su parcheggi e palestra – dice –. Ma si sarebbe potuto esaminare la controproposta fatte dai piccoli proprietari su cui va a gravare il peso di tutto il progetto. Si sono offerti di donare una striscia di terreno parallela alla strada per i parcheggi per conservare almeno una piccola fetta di campagna. E hanno chiesto all’amministrazione di valutare di spostare la palestra poco più avanti su un lotto molto più grande e di un unico proprietario. Un amministratore deve comportarsi come un buon padre di famiglia. Ascoltare i cittadini e valutare le soluzioni migliori. Principio che ancora una volta questa amministrazione non ha seguito».

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